In merito all’articolo pubblicato ieri sulla scelta di Sofia Martino, esponente di Sel, di appoggiare uno tra Francesco Palano Quero del Pd e Renato Accorinti di Cambiamo Messina dal Basso, per la candidatura a sindaco di Messina, l’interessata chiede la seguente rettifica: “Io, Sofia Martino, non intendo per nulla abbandonare Sel, il cui progetto, a livello nazionale, apprezzo comunque, nonostante il “corto circuito” verificatosi in occasione delle Politiche; contesto, invece, la gestione del partito a livello locale, provinciale e regionale, che molti compagni ha già fatto allontanare. Proprio per quanto sopra detto, intendo, se tale rimane la linea di Sel provinciale, votare in coscienza, alle Amministrative, per chi è in linea con i principi che io sostengo e continuare a combattere dall’interno, avvalendomi dello strumento congressuale, auspicando il rinnovamento di una classe dirigente autoreferenziale e miope, come appalesano le “batoste” elettorali prese dalle regionali in poi. Tanto dovevo”. Sofia Martino
Accogliamo la precisazione della Martino sulla sua presenza in Sel e non sul suo abbandono dal gruppo politico di Nichi Vendola, ma restiamo perplessi sulla scelta di appoggiare un altro candidato sindaco che non sia condiviso dal partito, pur nel pieno rispetto della dialettica democratica all’interno, in questo caso, di Sinistra Ecologia e Libertà. Oltre alle dimissioni, a nostro avviso, c’è lo strumento dell’autosospensione per non condividere, a Messina e in Sicilia, le scelte di Sinistra Ecologia e Libertà. “Combattere” all’interno di un partito ma appoggiare candidati diversi dal simbolo sembra un’operazione “speculativa” e “personale” fatta, e ne va merito alla Martino, alla luce del sole. Da qui il titolo sull’abbandono della Martino da Sel che appariva come una strada obbligata. Corretta la contestazione, a nostro dire, strano il metodo utilizzato come annunciato nell’articolo di ieri dopo aver raccolto le dichiarazioni dall’interessata.
Antonio Caffo
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