La lista nera dei disastri siciliani. David bacchetta Crocetta e Accorinti

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Un’Amministrazione che non piace, quella comunale. Secondo quanto scrive il consigliere comunale Paolo David, in una lettera aperta al segretario provinciale del Pd, Basilio Ridolfo, al segretario regionale del Pd, Fausto Racidi e al segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi, infatti: “Una ripromessa di onestà non è sufficiente se non accompagnata da capacità. Sul piano della capacità questa Amministrazione non si sta distinguendo in meglio. Sul piano della onestà intellettuale … neppure … per deficit nel rinascimento di limiti (nella visione, nella lettura, nella programmazione, nell’appianamento delle questioni emergenti e latenti) che appaiono sempre più marcati”. David scrive da quella che lui definisce: “periferia dell’impero” chiamata Messina, una volta “Nobilis et Siciliae caput”.

Di seguito, per esteso, la lettera aperta : “Vi scrivo – forse non degnamente – da un avamposto che rappresenta la somma di tutte le contraddizioni, di tutte le fragilità, di tutte le potenzialità di una città e di una comunità stanca di essere calpestata, tradita, scartata”.

“Nella mia qualità di capogruppo PD in seno al civico consesso – continua David −  qualche giorno fa, unitamente ai colleghi capigruppo di espressione PD, Giuseppe Santalco e Francesco Pagano, ho sollevato il tema della fiducia da ricostruire come fondamento di una alternativa progettuale in una comunità che ha scelto un Sindaco sulla base del malcontento nei confronti “di chi c’era prima” e che continua a sperimentare malessere nei confronti “di chi c’è adesso”.

“Ma se il partito democratico di Messina – spiega −non ha sostenuto la candidatura del Sindaco Accorinti… certamente ha non solo voluto ma addirittura determinato l’ascesa a Governatore di Crocetta.Se le responsabilità della pseudo rivoluzione accorintiana non sono ascrivibili al PD … lo stesso non può dirsi della pseudo rivoluzione crocettiana.

Crocetta rappresenta una vera delusione. Il governo di Crocetta è parolaio, inconcludente, dannoso”.

“In diverse occasioni la città di Messina si è fidata di messianiche pavoneggianti sortite – prosegue il Consigliere −, ma nulla Crocetta ha  mantenuto delle innumerevoli prestate garanzie di attenzione e soluzione dei vari problemi e delle varie “vertenze” allo stesso sottoposti”.

“Crocetta consegnerà la Sicilia e Messina al disastro totale. – scrive − Facendo mie le parole di un sindacalista ritengo che delle sue promesse restino solo macerie. I conti del suo Bilancio sono sempre in rosso. Le idee dei suoi assessori sono sempre più confuse. I balletti nei ruoli affidati a politici e dirigenti  sono sempre più imbarazzanti. Crocetta è indifendibile senza sottacere che intollerabile è l’ambiguità dell’essere o meno PD”.

“Tutti gli eletti, per definizione – afferma David −, sono al servizio di tutti i cittadini ma un’incompiuta definizione di apparenza e identità appare davvero singolare. I deputati regionali del mio partito dovrebbero prendere le distanze da questa esperienza così ampollosa nella chiacchiera e così sterile nei fatti. Chiedo, certamente, ai parlamentari messinesi del PD di negare ogni ulteriore apertura di credito a Crocetta”.

“Chi come me, nel Palazzo e nel territorio – sottolinea −, è impegnato nell’esercizio delle funzioni non può non denunziare questo stato di incosciente abbandono. Crocetta ha fatto macelleria sociale di ogni dramma vissuto da persone, famiglie e imprese. I media  testimoniano con interviste e video quanto promesso su alluvionati, Giampilieri, Triscele, Sicilia Limoni, Aicon, Servizi Sociali, Fiera, Teatro, Camera di Commercio, su Stretto e continuuità territoriale. A queste promesse e a tante altre raramente sono seguiti atti ufficiali, impegni formali, procedimenti coerenti. Crocetta ha posto vicerè sulle Provincie regionali. Crocetta ha lasciato irrisolti tutti i nodi infrastrutturali. Crocetta non lascia intravedere alcuna speranza di crescita e sviluppo e occupazione. Crocetta ci ha ingannato sulla c.d. via del mare. Crocetta ha defenestrato un assessore attivo e fattivo come Nino Bartolotta per accontentarci con successive nomine paramessinesi che di fatto – a prescindere da ogni buona volontà – si sono rilevate o sono state costrette ad essere “passive”.

“Crocetta insegue un becero populismo di bandiera – conclude −,  ma non rivede i suoi emolumenti e quelli dei suoi amici nelle “partecipate” che contano. Qualcuno sostiene che non si possono invocare crisi al buio delle vie di uscita. Vero. Tuttavia, non si possono non dichiarare fallimenti allo scoperto. Soprattutto, sono si può nascondere la verità. Il PD non si macchi di correità in bancarotta politica”.

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