Dalle primarie è uscito vincitore l’avvocato Felice Calabrò, una scelta che ha diviso in due il Pd: l’ala renziana che ha accettato di buon grado la candidatura di Calabrò e Giuseppe Grioli che si è dichiarato deluso. Intanto Calabrò, di fronte alla polemiche sorte in seguito alla sua vittoria alle primarie replica: «Non è momento di divisione, ma di condivisione. Dopo il successo di partecipazione delle primarie, la città si aspetta un’ulteriore prova di maturità da ognuno di noi. Bisogna passare dalle parole ai fatti, dalle proposizioni ai programmi e farlo in fretta». «Per questi motivi — continua Calabrò — non posso fare a meno di rivolgere un appello a tutti gli uomini di buona volontà e per primo al Presidente Crocetta, notoriamente sensibile agli obiettivi di bene comune. La gente del Pd messinese ha creduto in Lui dal primo minuto e lo ha incoronato Governatore della Sicilia, adesso gli chiediamo di credere in Noi. Di credere alle nostre idee, alle nostre passioni, alle nostre competenze e alla nostra voglia di fare per il bene della città.
In questo avvincente percorso lo vogliamo al nostro fianco, come ha promesso di fare fin dal giorno del suo insediamento, affinché ci trasferisca il valore e il coraggio delle sue azioni innovative». Calabrò lancia così un appello anche all’indirizzo di Picciolo e Greco «con cui mi pregio — scrive — di aver condiviso, nel civico consesso, programmi, interventi e azioni mirate alla risoluzione delle più svariate problematiche cittadine la gran parte portate a compimento con il potente strumento della condivisione, nell’esclusivo interesse della nostra città. Da qui dobbiamo ripartire, per ricercare ed amplificare i molteplici elementi che ci uniscono, accantonando, per contro, le poche cose che dividono. Perché l’obiettivo della rinascita di Messina — conclude — non può essere il percorso stretto dell’ “io”, ma il viale lungimirante, oneroso ed onorevole del “noi”».
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