Sono positive o, forse sarebbe meglio dire, speranzose, le reazioni dopo l’incontro che si è tenuto ieri in Prefettura, alla presenza, tra gli altri dell’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi, per chiarire il destino dell’ospedale Piemonte.
«Dando atto dell’attenzione mostrata dall’assessore Gucciardi verso le istituzioni e le associazioni impegnate da tempo sul problema dell’ospedale Piemonte- scrive il presidente del comitato “Salvare l’ospedale Peimonte”, Marcello Minasi -, rileviamo l’impegno chiaramente assunto dallo stesso “per salvaguardare il pronto soccorso e le specialistiche connesse” e il riconoscimento del ruolo essenziale che il nosocomio svolge, nell’ambito dell’esteso bacino d’utenza».
«Il Comitato – continua Minasi – confida che questi impegni, vengano attuati nel più breve tempo possibile, rassicurando così la popolazione che con grande ansia sta seguendo l’evolversi della vicenda. La perentoria chiusura stabilita univocamente dal Direttore Generale Vullo e prorogata grazie all’intervento dell’assessore Gucciardi fino al 30 settembre, deve essere assolutamente scongiurata con ogni mezzo».
«A tal proposito il Presidente del comitato – racconta – ha indicato soluzioni certe e compatibili con i parametri fissati dalla vigente legislazione in materia, nonché la copertura economica sottesa all’operazione e tra l’altro, realizzando notevoli economie derivanti dall’abolizione delle Uo complesse in favore delle Uo semplici».
«Resta il rammarico per l’incomprensibile e persistente posizione assunta dal Sindaco in merito all’accorpamento con il Neurolesi senza alcuna garanzia per il mantenimento del Pronto Soccorso ed in tal senso auspichiamo – conclude Minasi – che lo stesso torni sui suoi passi, aprendo un vero confronto con la città, assumendo finalmente il proprio ruolo di paladino dei veri interessi della comunità».
Anche la Fp Cgil fa il punto della situazione dopo l’incontro con Gucciardi.
Due sono stati i messaggi inequivocabili – si legge nella nota che Fp Cgil ha destinato alla stampa -: la palesata volontà di mantenere in vita il glorioso nosocomio cittadino e la contestuale impossibilità a stornare ulteriori risorse da destinare al settore sanitario messinese».
Raccontano: «L’Assessore ha analizzato insieme agli astanti le proposte in atto presenti al tavolo, cioè il disegno di legge che prevederebbe l’accorpamento dell’ospedale Piemonte con l’Ircss – secondo il protocollo d’intesa già firmato a suo tempo dinanzi al sindaco e da tutte le forze sociali – che garantirebbe, stante il documento, il mantenimento dell’emergenza urgenza e la successiva proposta che assegnerebbe il presidio Piemonte all’Asp-Messina, scartando di fatto, per ovvi motivi di sostenibilità economica l’attuale “sposalizio” con il Papardo, anche alla luce della decurtazione subita da quest’ultima azienda».
«Nonostante l’esponente di giunta regionale si sia riservato di esprimere la sua decisione in merito dalla disamina delle due proposte – commentano i sindacalisti di Fp Cgil – è risultato che l’Asp non è nelle condizioni, come tra l’altro ribadito dai vertici aziendali presenti, di garantire la sussistenza del “presidio ospedaliero Piemonte” (come ospedale!) ha fatto intendere (per esclusione) che l’unica strada percorribile, come più volte ribadito dalla scrivente organizzazione sindacale, rimane il sodalizio con L’Ircss, anche attraverso un protocollo d’intesa con il Ministro della Salute».
«Si rammenta -commentano infine Clara Crocè, segretaria generale della Fp Cgil, Antonio Trino, coordinatore provinciale sanità e Guglielmo Catalioto, coordinatore provinciale area medica-, che il progetto prevede la creazione di un centro di eccellenza per la riabilitazione unico nel suo genere nel meridione d’Italia che sicuramente rappresenterebbe un volano sia per la sanità siciliana sia per l’asfittica economia locale; fu questo il motivo che spinse questa segreteria ad essere tra i primi, convinti, firmatari del progetto in quanto oltre a garantire la sussistenza del presidio implementerebbe nuovi sbocchi occupazionali».
Infine, il Gruppo consiliare dell’Udc al Comune di Messina, esprime «soddisfazione per la chiarezza e il coraggio dell’assessore alla Sanità, Baldo Gucciardi, nel volere mantenere il Pronto soccorso del Piemonte».
«Siamo soddisfatti come Udc – scrivono in una nota -, perché è stato smentito il protocollo d’intesa dello scorso 20 maggio tra l’Ircss e il Papardo, che salvaguardava altri interessi ma non certo quelli di un pronto soccorso».
«Vigileremo, quindi, per fare rispettare la volontà della città. Dispiace dovere evidenziare che senza la nostra presa di distanza, Messina avrebbe subito l’ennesima beffa. Ci rassicura – concludono i Consiglieri Udc – l’impegno dell’assessore Gucciardi di avere il preventivo assenso del ministro per il mantenimento del pronto soccorso, quale che sia la soluzione scelta».
«Entusiasti per l’esito dell’iniziativa “spartiacque” sull’ospedale Piemonte, che è servita a mettere un punto fermo sul futuro dello storico nosocomio patrimonio dei cittadini dello Stretto», lo afferma il capogruppo all’Ars del Pdr, Beppe Picciolo.
Picciolo ha proseguito «ringraziando il Prefetto e l’Assessore Gucciardi per il “taglio” dato all’incontro che ha permesso di raggiungere il primo obiettivo ovvero la certezza del Pronto soccorso ed una emergenza di Serie A nel centro cittadino, indipendentemente dalle troppe chiacchiere inutili fatte sino oggi. Adesso – ha proseguito Picciolo – lavoreremo per far sì che la Regione mantenga l’attuale dotazione finanziaria e si predisponga al meglio affinché nell’importante struttura sanitaria, indipendentemente dall’Ente che andrà ad amministrarla, si riesca a fornire servizi sanitari di eccellenza; in questo ci confortano le parole dell’assessore Gucciardi che ha confermato che da ora in poi la Regione attiverà esclusivamente servizi sanitari con standard europei ed ovviamente il Piemonte sarà tale».
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