L’assessorato regionale ai beni culturali valuti l’annullamento del parere negativo rilasciato contro la realizzazione dell’inceneritore di A2A a San Filippo del Mela rilasciato dalla Soprintendenza di Messina.
Lo chiede con forza il Comitato Il comitato No Css Inceneritore Valle del Mela, che preannuncia una battaglia serrata:”Il comitato No Css Inceneritore Valle del Mela annuncia una battaglia serrata contro l’atto prodotto dal soprintendente di Messina che intende ribaltare tutto il prezioso lavoro svolto dal suo predecessore. Si chiede infatti all’Assessorato regionale ai beni culturali di valutare l’annullamento del parere negativo rilasciato contro la realizzazione dell’inceneritore di A2A a San Filippo del Mela, un provvedimento che è irrituale e inusuale considerato anche l’approvazione del piano paesaggistico che indica nettamente l’impossibilità alla realizzazione dell’impianto. Le amministrazioni comunali, i consigli comunali e la politica regionale, che in quasi tre anni di quotidiana lotta hanno espresso la totale contrarietà alla realizzazione dell’inceneritore, non possono stare a guardare e devono urgentemente intervenire; la politica nazionale si attivi presso il Ministero dei Beni Culturali”.
Quasi due anni fa, lo stesso ufficio aveva emesso un parere fortemente negativo sull’inceneritore, ritenuto incompatibile con il Piano paesaggistico di Milazzo, prima del recente cambio di rotta. Un dietrofront che ha fatto scattare l’allarme tra i militanti del comitato:”Contro questo provvedimento attiveremo ogni azione anche di carattere giuridico per tutelare non solo i beni paesaggistici ma anche la nostra salute considerato l’impatto negativo prodotto dalla combustibile dei rifiuti. Facciamo appello a tutte le Associazioni, comitati e movimenti; è importante bloccare questo provvedimento che è in contrasto con il piano paesaggistico. Questa è una battaglia per la vita e non escludiamo azioni eclatanti e di massa anche a Messina davanti la sede della Soprintendenza o a Palermo dinanzi l’assessorato beni culturali perché l’Assessore Vermiglio e il dirigente generale possono intervenire per evitare che il territorio venga ancora minacciato dalla nascita di altri impianti industriali”.
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