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Il Tribunale di Sorveglianza si “accaparra” i parcheggi. Adamo: «E commercianti e residenti?»

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Stalli di sosta riservati, lungo due lati del Tribunale di Sorveglianza, solo agli operatori dell’ufficio giudiziario,  ed è subito polemica. Il consigliere comunale di Siamo Messina, Piero Adamo, punta i riflettori sui parcheggi riservati che sollevano numerose questioni in merito a esigenze dei cittadini e sicurezza. Istituiti a fine marzo, fra via Luciano Manara e via Centonze — secondo il consigliere — sono troppo numerosi, se si considera che sono destinati solo a una cerchia di lavoratori. In una città caotica come Messina — lamenta Adamo —, afflitta da una fame cronica di spazi di sosta, riservare l’intera via Centonze e l’intera via Luciano Manara da ambo i lati in corrispondenza del Tribunale di Sorveglianza significa penalizzare la popolazione residente, gli operatori commerciali della zona e i cittadini in generale.

Adamo aveva già inviato un’interrogazione in proposito il 31 marzo scorso alla quale però non ha fatto seguito alcun riscontro, e proprio in mancanza di risposte Adamo si è visto costretto «a chiedere informazioni negli Uffici Comunali, dalle quali è emerso che il provvedimento di interdizione alla sosta e alla fermata «sarebbe stato assunto in ragione delle gravi problematiche di sicurezza e quindi del pericolo di attentati criminali che sussisterebbe nelle aree limitrofe al Tribunale di Sorveglianza». Motivazione che — prosegue il consigliere —, se confermata, desta comunque preoccupazione tra cittadini, residenti e commercianti della zona.

Pertanto, Adamo chiede al Sindaco, a tutela della cittadinanza, «di rendere note le ragioni di ordine pubblico e di sicurezza che hanno portato all’assunzione del provvedimento viario in questione e, in caso affermativo, di concertare immediatamente, nelle more della definizione dell’annosa questione “secondo Palazzo di Giustizia”, il trasferimento degli Uffici del Tribunale di Sorveglianza in altro sito più idoneo e sicuro».

E all’Assessore alla Viabilità, se non dovessero sussistere le gravi ragioni di sicurezza, di cui sopra, di rivedere con sollecitudine la decisione assunta, disponendo una riduzione dei parcheggi “riservati”, nell’ottica di un reale e concreto bilanciamento fra le importanti esigenze legittime del Tribunale di Sorveglianza e i diritti, e le altrettanto legittime esigenze, della cittadinanza. E di istituire il divieto di sosta e fermata solo nei giorni in cui è prevista udienza».

Adamo si rivolge anche al Prefetto, al quale chiede «di farsi promotore di un incontro per individuare una migliore soluzione della problematica in oggetto che tenga conto di tutte le legittime esigenze in gioco».      

    

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