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Il saluto di Cateno De Luca a Messina: «Lascio ma ritorno. Non dimentico quello che avete fatto per me»

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Volge al termine l’ultima giornata da sindaco di Cateno De Luca. Dopo aver salutato Prefetto, Questore, Rettore e Arcivescovo, il primo cittadino ha salutato anche i cittadini, nella sua ultima diretta Facebook con la fascia tricolore. Quasi due ore in cui Cateno De Luca ha ripercorso tutte le tappe della sua storia da sindaco della città dello Stretto: dall’elezione al Salva Messina, dalle prime dimissioni al Piano di Riequilibrio.

Rivolgendosi ai messinesi, De Luca ha ringraziato dicendo: «Mi hanno dato l’onore e l’onere di essere la loro guida per questi 3 anni e mezzo».

La campagna elettorale

Il sindaco ha iniziato il suo discorso ricordando gli inizi della sua avventura politica in città. «Quando ci siamo determinati a confrontarci con quei sistemi che avevano governato la città di Messina si era posta la questione di fare una squadra all’altezza del compito. La scelta che ho fatto si è basata non sul curriculum politico ma semplicemente su quella che era la competenza professionale di ciascuno di loro. Era fondamentale avere a che fare con uomini e donne di buona volontà. Abbiamo affrontato una campagna elettorale dura, che non faceva presagire la nostra vittoria. Ricordo ancora che i sondaggi ci davano quarti. I messinesi hanno fatto una scelta e non hanno fatto una scelta solo di carattere politico: per quanto mi riguarda hanno fatto una scelta ancora più forte. Io avevo lanciato un referendum sulla mia persona, attraverso le elezioni regionali. Ricordate lo slogan? “Datemi 20mila preferenze in città e io attraverso questo gradimento avrò la conferma che mi volete come sindaco”. La mia candidatura risale all’1 aprile 2017.

Le elezioni regionali si sono svolte il 5 novembre 2017. Io non ho avuto le 20mila preferenze che avevo chiesto come elemento di conferma per proseguire la mia candidatura a sindaco. Ne ho avute appena 4078 preferenze in città quindi ero libero di decidere cosa fare. Comunque ero stato eletto al parlamento siciliano. L’8 di novembre sono stato arrestato e questo ha inciso fortemente sul mio destino politico. Se non ci fosse stato quell’arresto io sarei entrato in Giunta, sarei stato uno degli assessori di Musumeci.

Perché ho voluto ricordare questo passaggio? Perché nonostante ciò che si era verificato pochi mesi prima, mi hanno eletto sindaco. Un uomo non può dimenticare queste cose, io non le dimentico e questa sera lo voglio ribadire. Da un arresto mi ritrovo sindaco di Messina. Vuol dire che dovevo dedicare tre anni e mezzo della mia vita a servire la città di Messina».

«Io cavaliere errante, senza Consiglio Comunale»

Buona parte del suo discorso Cateno De Luca lo ha dedicato a parlare del rapporto conflittuale con il Consiglio Comunale, arrivato in diverse occasioni a un vero e proprio scontro. «Vinciamo le elezioni a metà. Fortuna volle che non mi aspettava solo la grande prova di governare una città abbandonata a se stessa, la prova è stata aggravata dall’effetto strega: eletto sindaco senza un consigliere comunale, perché nessuna delle nostre liste ha conseguito il 5%. Mi sono trovato nella condizione di cavaliere errante. Sindaco e Giunta facevano parte di un progetto politico, il Consiglio Comunale era espressione di altri progetti politici.

«I primi 4 mesi sono stati terribili»

Mi sono sentito di andare avanti. La città non meritava l’ennesimo personaggio che interpretava il ruolo del sindaco ma non esercitava le sue funzioni per come c’era la necessità di esercitarle. Ci siamo ritrovati vincenti da un lato e perdenti dall’atro. Ma non ci siamo scoraggiati. Ci siamo concentrati a capire cosa c’era nei cassetti. Sono stati 4 mesi terribili, i momenti più terribili che ho vissuto in questo palazzo: notte e giorno qui. Non solo dovevo capire ma dovevo decidere: entro 4 mesi, come prevede la nota, dovevo depositare la relazione di inizio mandato e se dichiarare il dissesto oppure andare avanti. Oltre 7mila capitoli di bilancio e ho avuto la fortuna di incontrare Federico Basile con cui abbiamo letto la storia politico-finanziaria degli ultimi 30 anni di questo palazzo. In quell’occasione ho avuto modo di conoscere i dirigenti di questo palazzo. Ricordo le sedute no stop che abbiamo fatto. Gli scontri sono stati ripetuti e abbastanza accesi, perché qualcuno si è permesso di presentarsi a questi incontri con “il solito piatto di pasta”. C’era l’abitudine a fine anno di impegnare tutto e disimpegnare l’anno successivo. Quella verifica mi ha permesso di individuare un tesoretto che mi potesse consentire di impostare una strategia di salvataggio, rappresentato dai fondi extra bilancio».

Il Salva Messina

La strategia aveva un punto di partenza: non tendere solo al salvataggio. Perché una città che sta morendo non poteva permettersi il lusso di continuare a pagare i debiti. Il Salva Messina è stato un piano di risanamento e di rilancio. Questo ci ha portato al primo scontro col Consiglio Comunale il 28 settembre, perché nelle discussioni che ho avuto coi consiglieri, non tutti erano disponibili a prendersi questa responsabilità. C’erano intere forze politiche che volevano dichiarassi il dissesto, così sarei stato il becchino della città e avrei segnato il mio primo fallimento. Io dovevo fare di tutto per evitarlo. Ci siamo riusciti ma ci fu uno scontro e le mie prime dimissioni.

Le mie dimissioni rientrarono solo dopo aver avuto la certezza che il Consiglio Comunale avrebbe votato SI al Salva Messina e c’era l’impegno di votare anche le sue 35 delibere attuative. Una di queste 35 delibere era la costituzione di una società di capitali per valorizzare il nostro patrimonio. Abbiamo votato la delibera e a distanza di qualche anno il Consiglio me la mette in liquidazione, senza alcun motivo. Ne potrei citare decine di questi casi e avremo una gran campagna elettorale per sciorinare fatti ed eventi».

«Il cortocircuito è successo perché tanti consiglieri non hanno saputo distinguere la dialettica politica dalle necessità della città».

Cateno De Luca ha poi parlato della nuova ATM Spa, di MessinaServizi Bene Comune e della strategia per abbattere il debito al 50%. «Il 90% ha accettato l’abbattimento e siamo riusciti a ridimensionare la massa debitoria in questi anni. Abbiamo sottoscritto circa 13mila accordi abbattimento. Questa la strategia complessiva che ho spiegato l’8 febbraio alla Corte dei Conti».

Questione strade e Giro d’Italia

«Oggi ci sono stati Consiglieri Comunali che hanno parlato di assenza di risorse in relazione alla manutenzione delle strade e hanno detto che salta il Giro d’Italia perché l’Amministrazione non ha previsto i soldi per la manutenzione delle strade. Signori consiglieri, se andate a guardare il bilancio consultivo ci sono 1 milione e 700mila euro per la manutenzione strade. Oggi a causa della mancata approvazione del Rendiconto entro il 31.12.2021 per poter applicare nel 2022 l’avanzo di amministrazione occorre approvare il Bilancio di Previsione 2022… che dal 01.12.2021 giace sui tavoli del Consiglio comunale»

Verrò casa per casa a cercare il voto per il nostro candidato sindaco

«Quando dovevano discutere con noi ci hanno messo il bavaglio. Non vi lamentate se sono stato pesante, mi avete esasperato e ho resistito, Dio sa quanto ho resistito. Questo per spiegare perché saremmo arrivati alle elezioni anticipate comunque. Mi fa male essere chiamato traditore ma i messinesi non sono fessi e il voto arriverà anche per voi. Stappate stasera ma il verdetto delle rune arriverà. Col consiglio comunale che ha deciso di andare contro la città io un altro anno per galleggiare non lo avrei fatto. un anno fermo vuol dire distruggere quello che abbiamo fatto fino ad adesso. Mi farò una gran campagna elettorale peggio di quando ero candidato io. Verrò casa per casa a cercare il voto per il nostro candidato sindaco. Noi abbiamo chiuso questa fase, la città è salva.

Lascio questa città ma ritorno.

«Lascio questa città ma ritorno. Il mio non è un addio è un semplice arrivederci. Io farò di tutto affinché questo sia un arrivederci perché il lavoro che abbiamo fatto mi dà speranza. Io non dimentico quello che avete fatto per me, ho fatto di tutto per restituire la dignità che mi avete dato. Da parte mia non ci sarà un divorzio. C’è un’altra esigenza: prendere Messina e farla diventare protagonista della geo-politica. È scomparsa dagli equilibri nazionali e non è giusto. Non vogliamo essere più trattati come la città dei “babbi”. Nella relazione di fine mandato vedrete che la parte di programma che non abbiamo attuato è per colpa della Regione. Ci vuole una nuova classe dirigente regionale, per questo mi sono candidato a sindaco della Sicilia».

I ringraziamenti finali

«Voglio ringraziare i miei assessori: lavorare con me non è facile perché sono uno che spreme come i limoni chi sta al mio fianco. Ognuno di loro ha dato il massimo, quindi grazie. Grazie perché non vi siete fatti corrompere dalla “poltrona”.

Grazie ad ogni singolo componente della partecipate perché avete accettato il metodo De Luca. Grazie al Segretario Generale che si è vista capovolta in un Comune di queste dimensioni e con queste complessità. Voglio ringraziare il Direttore Generale perché se non era per lui non sarei riuscito ad uscire dalla Selva oscura.

Le discussioni ci sono state ma abbiamo avuto la capacità di andare oltre. Una squadra che è rimasta lì, sanno che fino a quando restiamo così abbiamo quella credibilità e l’alta percentuale di riavere la fiducia dei messinesi. Abbiamo sempre allontanato il peccato della zizzania.

Voglio ringraziare i dirigenti che dopo gli scontri hanno messo in pratica quello che l’Esecutivo chiedeva. Voglio ringraziare il Consiglio Comunale, almeno quella parte che mi ha aiutato a salvare la città.

Rivolgendosi poi a Nello Pergolizzi, Serena Giannetto, Francesco Cipolla e Alessandro De Leo, Cateno De Luca ha annunciato che saranno al suo fianco in campagna elettorale.

«Grazie perché ci siamo conosciuti, avete avuto modo di approfondire la bontà di quello che stavamo facendo. Sono usciti dai loro gruppi, sono andati al gruppo misto e lì a prendere schiaffi dagli altri consiglieri comunali. Ogni proposta che loro fanno gli altri 28 votano contro. Saranno i primi ad essere candidati con me.

Chiudo ringraziando la città. La città ha capito e ha visto come sono cambiate le cose e come cambieranno definitivamente le cose. Voi che non mi avete fatto mai mancare il vostro supporto, voi siete stati la mia adrenalina. Grazie per l’amore che mi avete donato».

Il nuovo candidato sindaco

«Chi è il candidato che rappresenterà la nostra squadra? Lo comunicherò alla città dopo la mezzanotte. Fino alle 23:59 io sono il sindaco, dopo comunicherò la decisione che ho già preso. Non è stata travagliata, ho una squadra che mi mette in imbarazzo perché è bella e qualificata ma io ho le idee chiare. Mi prendo la responsabilità della scelta che ho faccio, ci metterò la faccia».

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