Nel segno della valorizzazione della vocazione territoriale, attraverso una rete fortemente interconnessa tra i vari Enti pubblici e soggetti privati, si muove il programma basato sull’idea di una “Città interconnessa” proposto dal candidato sindaco alle primarie, Giuseppe Grioli. «La “Città Interconnessa” — spiega Grioli — si costruisce attraverso una pianificazione dello sviluppo che trasforma il Comune in soggetto di relazione, facilitatore dei rapporti tra tutti gli altri Enti protagonisti dello sviluppo del territorio. Il Comune insieme alla rete di relazioni con Autorità Portuale, Regione, Provincia, Università, Cnr, Istituto Talassografico, Asi, Esa, Forze dell’ordine, Ordini Professionali, Sindacati, Imprese deve mettere in moto un circuito virtuoso di relazioni per la crescita e lo sviluppo». Il progetto si fonda, infatti, sull’idea di “collaborazione interistituzionale” come «coordinamento tra i diversi nodi della rete complessa della città (enti, istituzioni, corpi intermedi). Una collaborazione finalizzata al confronto». E alla trasformazione in una città Polo di eccellenza nelle tecniche di prevenzione dei rischi: «Messina potrà così trasformare le proprie criticità in fattori di sviluppo. Attraverso la ricerca applicata il potenziale di rischio delle città (idrogeologico, sismico, di inquinamento ambientale) può diventare spazio di sperimentazione per enti di ricerca ed imprese innovative». Tra i punti del programma figurano anche la cultura e il turismo. Cultura che Grioli vorrebbe far diventare l’argomento cardine delle sue proposte di ripresa e sviluppo. A ciò si aggiunge la possibilità che la città, con il venir meno delle Provincie, possa assumere un ruolo strategico come città metropolitana nei settori dei rifiuti, dei trasporti e dello sviluppo economico. In questa visione si inseriscono anche tre opere fondamentali per cambiare volto a Messina: il porto di Tremestieri, la realizzazione della via del mare e la riqualificazione della Real Cittadella.
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