Deludente prestazione elettorale in Sicilia; totale mancanza di una linea politica regionale; governo Crocetta; infrastrutture e rivalutazione del Ponte; organizzazione interna. Questi alcuni dei temi affrontati lo scorso mercoledì 17 giugno, nella sede nazionale di Forza Italia, a Roma, dove ha avuto luogo la prima riunione del direttivo siciliano dei Club Forza Silvio, alla presenza del coordinatore nazionale, Marcello Fiori, e del coordinatore regionale Sicilia, Rosario Rugnone. Presenti tutte le provincie siciliane. A rappresentare Messina, il vice coordinatore regionale, Giuseppe Munaò, e Santino Foti, ex assessore provinciale sotto la presidenza di Nanni Ricevuto.
La totale assenza di una direzione politica regionale e di un direttivo locale che assuma decisioni in merito alla linea da seguire sul territorio sono la principale causa della deludente performance elettorale in Sicilia. In provincia di Messina spicca, per questo, Milazzo, unico comune dove è stata presentata una lista con il simbolo di Forza Italia.
Va comunque il merito, ai candidati presenti in lista, di aver mostrato grande spirito di servizio nell’esporsi in un momento non molto felice nella raccolta del consenso per il nostro partito. Sono da apprezzare più di quanti, pur dichiarandosi di Forza Italia, hanno preferito nascondersi dietro le cosiddette liste civiche con la speranza di ambire a un posto da consigliere, anche raccogliendo pochi voti. Anche questa abitudine è stata definita “un malcostume” dal coordinatore dei club e responsabile nazionale enti locali di Forza Italia, Fiori. Chi vorrà stare in Forza Italia – è stato ribadito – dovrà farlo affiancando il proprio nome al simbolo. Basta furbi.
Barcellona Pozzo di Gotto ha visto l’affermazione del sindaco Roberto Materia come espressione civica e non di Forza Italia. Non sembra pertanto corretto mettere il cappello su una vittoria che è figlia di un voto non politico, di un voto alla persona.
Espressa, inoltre, la volontà di organizzare nelle prossime settimane il No Crocetta Day, allestendo in tutti i comuni siciliani dei gazebo, spiegando tutte le malefatte di questo Governo regionale a guida Rosario Crocetta, dichiarato da più parti come il peggiore della storia siciliana.
Discusso, in particolare, il problema infrastrutturale che riguarda la Sicilia, dall’arcinoto crollo del viadotto Himera, sull’autostrada Palermo-Catania, alla mancanza di un piano infrastrutturale ferroviario e stradale, passando per la problematica della continuità territoriale nei collegamenti con il continente.
In questo senso, è stata manifestata la necessità di recuperare un’opera importantissima come il Ponte sullo Stretto, che da solo sarebbe sufficiente a fare ripartire l’economia messinese e siciliana, ormai ridotte ai minimi termini. Da qui, l’impegno nel riformulare attraverso interrogazioni e convegni la rivalutazione di quest’opera.
Riguardo all’organizzazione territoriale, è stato espressa da parte di tutti i presenti la necessità di tornare a fare politica tra la gente, coinvolgendo le categorie produttive, le professioni tutte, cercando – in sinergia con la Sicilia che lavora e ancora crede in una politica sana, fatta nell’interesse collettivo – di ripartire verso una stagione nuova, fatta da persone nuove che non pensino alla politica come una scorciatoia per arrivare a soddisfare le proprie ambizioni personali.
In questi anni abbiamo fatto tanti errori. Chi ci ha preceduto ha dato un pessimo esempio, noi vogliamo dimostrare che la politica è un’altra cosa.
(194)