Catene, cartelli, nastro adesivo in bocca: i Pinelli che stanno “occupando” la Casa del Portuale in via Valore si sono presentati così nell’aula del consiglio comunale dove centrodestra e centrosinistra hanno tenuto la conferenza stampa sull’argomento dopo l'”accesa” commissione Beni Comuni di venerdì scorso. Una protesta pacifica contro la richiesta degli esponenti politici, tranne quelli di Cambiamo Messina dal Basso che si sono uniti alla manifestazione, di “liberare” la struttura.
L’ex assessore al Patrimonio della giunta Buzzanca, Franco Mondello, oggi consigliere dell’Udc ha spiegato documenti alla mano che la Casa del Portuale è di proprietà del Comune e fa parte della delibera 259 del 16 luglio 2009 sul riordino e l’ampliamento del programma di alienazione dei beni secondo la legge del 6 agosto 2008 n. 133. La Casa del Portuale è al numero 424 tra i 467 immobili individuati dalla ricognizione compiuta durante la precedente amministrazione. Mondello ha sottolineato alla giunta Accorinti l’obbligo di aggiornare l’inventario dei beni come segnala pure la Corte dei Conti secondo la legge 23 dicembre 2005 n. 266 e costituisce una grave irregolarità gestionale. I consiglieri hanno avuto parole di pacificazione e confronto con i Pinelli. “Ho sentito tante cose in questi giorni – ha detto Mondello – che la Casa del Portuale non era tra i beni del Comune, invito l’amministrazione ad aggiornare l’inventario, saranno gli organi competenti a verificare se siano stati compiuti atti sanzionatori, il Consiglio vuole disciplinare la materia e la giunta deve proporre un regolamento per la concessione dei beni”.
Paolo David del Pd: “Non siamo contrari a giovani come voi ma dobbiamo rispettare le regole, l’amministrazione vi dia spazi per la vostra arte”.
Piero Adamo di Siamo Messina: “L’esigenza di sottrarre beni al degrado è condivisa, anche noi abbiamo fatto occupazioni simboliche ma il punto è la regolamentazione che manca, abbiamo chiesto all’assessore Ialacqua di presentare un regolamento”.
Il capogruppo del Pdl Pippo Trischitta ha guidato i lavori: “Sono critico con l’inattività degli enti preposti, ricordo che i vigili urbani, senza pietà, sono entrati in casa di una signora che aveva un tumore perché occupava abusivamente un alloggio e le hanno dato una settimana per lo sgombero, chiediamo alla giunta e a Cambiamo Messina dal Basso di presentare un regolamento, vi chiediamo il rispetto della legge”. A intervenire pure Mario Rizzo dell’Udc e la presidente della commissione Beni Comuni Daniele Faranda e l’ex assessore Elvira Amata, oggi nei Dr, che ha sottolineato sull’assenza di progetti di riqualificazione che la precedente giunta non aveva risorse per l’Arredo Urbano e che erano stati avviati per Verde e ville progetti a costo zero. @Acaffo
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