“Un hotspot a Messina è quanto di peggio si possano aspettare i cittadini”. A parlare è Franco Tiano, dirigente provinciale di Fratelli d’Italia, che in una nota afferma la sua contrarietà rispetto alla creazione del centro di smistamento dei migranti e attacca il sindaco Accorinti.
“Un hotspot a Messina – scrive Tiano- giova al primo cittadino per esaltare la sua immagine di santone agli occhi degli Italiani. Nella realtà è un ulteriore ostacolo per la città intera, una negazione alla riconquista della normalità e un ulteriore miopia per lo sviluppo economico e sociale. Accorinti si dichiara contrario a parole, ma se lo fosse davvero avrebbe dovuto convocare i parlamentari locali ed opporsi con forza. Realizzare un hotspot- prosegue Tiano- significa ricevere maggiori migranti. Si tratterebbe di registrarli e distinguerli per nazione di provenienza, separando chi arriva per fame rispetto ai profughi. A questo procedimento di accoglienza dovrebbe susseguire un ricollocamento all’interno del territorio Europeo. In questa Europa dai muri facili è chiaro che il soggiorno a Messina e sul territorio Italiano, si protrarrà all’infinito, mettendo a dura prova il territorio ed assoggettandolo a rischi molto seri d’infiltrazione terroristica, di malattie e di lotta alla fame. La città di Messina ha già fatto abbastanza per l’accoglienza profughi, ospitando più di tantissime altre città d’Italia, ha dimostrato di essere caritatevole e fraterna. Tuttavia non si possono sottomettere i cittadini, già provati dalla mancanza di lavoro e di sviluppo, a convivere con altra miseria per così tanto tempo. Chiedo alle istituzioni ed ai politici, di ogni partito e grado, di opporsi a questa scellerata scelta di realizzare un hotspot a Messina e di pensare maggiormente ai nostri giovani, costretti a lasciare Messina per mancanza di vivibilità ed opportunità di lavoro. Come dirigente provinciale di Fratelli D’Italia – conclude Tiano- mi impegnerò a fare pervenire al Ministro degli Esteri , Angelino Alfano, una nota, rappresentando totale opposizione a questa inopportuna scelta calata dall’alto “.
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