“I messinesi non temono il dissesto, vogliono guardare avanti, cambiare rotta, stanchi di vedere la città spegnersi, giorno dopo giorno, vittima di una desertificazione che sta portando alla graduale chiusura dei più importanti enti che rappresentano lo Stato centrale: dalla Camera di Commercio, alla banca d’Italia, all’ospedale Piemonte. Tre anni di amministrazione dal basso e, per gli attivisti, il dato è ormai tratto: la giunta Accorinti ha fallito”.
In occasione del decimo anniversario dalla nascita del meetup “Grilli dello Stretto”, i portavoce Cinque Stelle, Valentina Zafarana e Francesco D’Uva, e gli attivisti, Antonio De Luca, Davide Rizzo e Francesco Longo, hanno tracciato, nel corso di una conferenza stampa, che si è svolta stamattina nella sala Ovale di palazzo Zanca, un bilancio di questi dieci anni di presenza sul territorio, volgendo lo sguardo all’imminente futuro.
Un’analisi, che si è soffermata sulla condizione di depauperamento politico, sociale, sanitario e culturale che ha colpito Messina, rispetto alla quale Zafarana e D’Uva investiranno il vicepresidente della Camera dei Deputati, Luigi Di Maio, e l’eurodeputato, Ignazio Corrao: “Molti dei nostri portavoce saranno a Messina, il prossimo 25 aprile, per festeggiare con noi il nostro decimo anniversario – spiegano – durante la loro permanenza in città affronteremo con il vicepresidente della Camera e con il nostro portavoce a Bruxelles le principali criticità; dalla necessità di mettere in sicurezza il territorio dal dissesto idrogeologico alla necessità di garantire la continuità territoriale”.
“Messina è la porta della Sicilia, il nostro biglietto da visita – aggiungono i portavoce – per questa ragione la città deve tornare al centro delle dinamiche che dipendono direttamente dall’Europa: dall’impiego dei fondi strutturali per l’occupazione alla progettazione culturale. Occasioni spesso andate perdute, forse per superficialità, forse per negligenza”.
Un impegno che vedrà il gruppo Cinque Stelle presente alle prossime amministrative: “Lo avevamo detto e lo ribadiamo – sottolineano gli attivisti – lo stato di insolvenza del Comune di Messina è un dato di fatto, il dissesto è già una realtà. Messina ha bisogno di verità – concludono – non di elemosine”.
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