“Ambasciator non porta pena”, e così sulle pagine di Normanno si sviluppa una singolar tenzone tra un assessore, Daniele Ialacqua, e un consigliere comunale, Libero Gioveni. Quest’ultimo, ieri, invitava alle dimissioni l’assessore, che oggi ha prontamente replicato, rimandando al mittente l’invito a dimettersi. Adesso arriva la controreplica di Gioveni:
“Stavolta (giuro) non dedicherò molto tempo a scrivere e replicare alle incredibili e astruse dichiarazioni dell’assessore Ialacqua, il cui nervosismo chiaramente emerso fra le righe della sua nota, denota una palese “arrampicata sugli specchi”, tipico di chi riconosce inconsciamente di aver fallito nella sua missione, affidatagli dal suo “amico ambientalista” sindaco di questa città.
Io posso anche dimettermi da mio umile (e non certamente importante ruolo come il suo di assessore) di consigliere comunale, se questo serve a far passare al buon Ialacqua una serena Pasqua, ma io, al contrario suo e di tutta la giunta di cui fa parte (la prima nella storia a non aver presentato un Bilancio di previsione riferito all’anno prima), non mi sono certamente candidato, come invece ha fatto lui, a “rivoluzionare” una città che dopo quasi 3 anni èaddirittura peggiorata nella qualità della vita.
Detto ciò mi limito a dire che come risposta all’assessore faccio riferimento a due semplici fatti o episodi- anzi, è il caso di chiamarli ‘sacchi’, di cui uno recentissimo.
Il primo è l’incredibile gesto compiuto ieri sera da un parroco di questa città che, per protesta, ai piedi della Santa Croce, ha deposto un enorme sacco dell’immondizia. Solo per questo io, se fossi in lui, non riuscirei a nascondere il rossore che dovrebbe aver provato, nonostante egli non sia credente); il secondo è il sacco di carbone che la sua tanto amata “Legambiente” gli ha donato per la festa della Befana, quasi a voler dire: “Fatti da parte vecchio amico nostro, hai fallito”.
Basta, mi fermo qui, ogni parola sarebbe superflua per descrivere l’operato inqualificabile dell’assessore Ialacqua; bastano già, purtroppo, gli odori nauseabondi che dovranno sopportare i nostri figli mentre apriranno a tavola quest’anno le loro uova pasquali”.
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