«Andiamocene a casa tutti con l’arrivo di un inutile e dannoso Commissario per 9 mesi, ma che non si dica che la responsabilità è del Consiglio Comunale». La pensa così il consigliere comunale Libero Gioveni a cui proprio non vanno giù le dichiarazioni del sindaco Cateno De Luca. Il primo cittadino, infatti, dopo aver presentato le sue dimissioni (revocabili) ha affermato che la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il comportamento dei consiglieri durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale, durante la quale si sarebbe dovuto discutere delle modifiche al Regolamento del Civico Consesso.
Gioveni, invece, ci tiene a sottolineare che il Consiglio Comunale non ha in alcun modo fatto ostruzionismo nei confronti del sindaco di Messina e, per dimostrarlo, elenca tutte le delibere dell’Amministrazione De Luca presentate e approvate in aula in soli due mesi di mandato. Le riportiamo in modo integrale dalla nota del consigliere del PD.
1) Piano di azione per l’agglomerato di Messina per la riduzione dell’inquinamento acustico:
approvato all’unanimità il 16 luglio;
2) Ordine del giorno indirizzato alla Regione Siciliana affinché provveda ad emettere la dichiarazione di stato di emergenza sul Risanamento con invio relative risorse per lo sbaraccamento:
approvato all’unanimità il 30 agosto;
3) Delibera per la costituzione dell’Agenzia del Risanamento istituita dalla legge per l’accorpamento delle competenze fra Comune e IACP per accelerare le procedure di sbaraccamento e assegnazione alloggi:
approvata all’unanimità il 4 settembre;
4) Piano Triennale delle Opere Pubbliche:
approvato a maggioranza il 19 settembre;
5) Bilancio di Previsione anno 2018 che garantisce il mantenimento dei servizi ai cittadini:
approvato a maggiornaza il 19 settembre con la presenza record di 31 consiglieri su 32 (uno era assente giustificato perché in viaggio di nozze).
6) Delibera assegnazione 50 alloggi a villaggio Matteotti all’Annunziata e nuovo Regolamento del Consiglio Comunale:
avviata discussione ieri (giovedì, ndr) con l’impegno ad approvare entrambe le delibere mercoledì 3 ottobre perché mancavano i pareri dei Dirigenti a circa 50 emendamenti.
«“Ammazza” che ostruzionismo che fa l’Aula» commenta con sarcasmo Libero Gioveni, che conclude affermando con forza: «Questi sono fatti, tutto il resto sono chiacchiere».
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Se il consiglio ha approvato le delibere proposte dal sindaco ha fatto il suo dovere e le ha ritenute giuste averle approvate. Pertanto, a maggior ragione non capiamo noi cittadini questo muro contro muro tra organi istituzionali che a prescindere della maggioranza politica o meno dovrebbero avere il buon senso politico morale di operare nell’intersse della città. Direi che occorra un cambiamento di mentalità nel fare politica considerato che le ideologie non appartengo al presente e se a volte vengono rievocate in modo pretestuoso e ambiguo per nascondere i veri problemi che i cittadini vogliono risolti . Quindi non ha senso rievocare l’antifascismo e l’anticomunismo per targate una politica o l’altra o una azione politica di un partito. Tutto risuona anacronistico e superato. Rievocare i fantasmi del passato è in un certo senso ammettere l’incapacità di risolvere i veri problemi. Politica litigiosa tra partiti ed istituzione priva di prudenza e di buon senso e priva di vere proposte concrete per uscire da una realtà pesante e critica economicamente senza lavoro soprattutto per i giovani senza futuro e costretti per lavoro andare all’estero. Mentre la politica gioca non facendo nulla senza nemmeno pensare a ridurre i costi . Si può iniziare dai costi del Capo dello Stato al parlamento ai consiglieri regionali ai comuni riducendo il numero dei rappresentanti dimezzando gli stipendi e i privilegi. Mentre di pensa a ridurre i vitalizi e si fa demagogia. I provvedimenti per essere giusti ed organici dovevano anche prevedere la riduzione degli stipendi e i privilegi dei parlamentari presenti oltre che degli attuali consiglieri regionali. I cinque stelle fanno solo demagogia. Occorre eliminare gli sprechi a qualsiasi livello. Poi una seria e severa legge sull’evasione fiscale sarebbe la prima cosa da fare. Chi evade chiude e va in galera e perde ogni diritto di cittadino. Solo cosi di può risanare il debito pubblico e avere risorse per dare lavoro. 120miliardi di evasione fiscale ogni anno se recuperati ci consentirebbero in pochi anni di risanare il debito e di essere la prima nazione d’Europa. Lotta quindi senza quartiere alla corruzione diffusa e capillare nella società e nelle istituzioni. Si può fare e si deve fare. Solo così staremmo tutti meglio. Non è utopia. De Luca ci sta provando con Messina. Se lui si dimetterà torneremo alla vecchia politica clientelare ramificata e portata avanti dalle raccomandazioni. Povero quel cittadino si trova in difficoltà e non conosce nessuno.