In una canzone tutto il suo trionfo. Matteo Renzi vince le primarie del Partito Democratico ed è il segretario in pectore, in attesa della proclamazione ufficiale del 7 maggio. Un risultato ampiamente atteso. Meno atteso era il margine del vantaggio sugli inseguitori, Michele Emiliano e Andrea Orlando. Per Renzi si è espresso circa il 70% del popolo del Pd – e l’affluenza con quasi due milioni di persone ai gazebo.
Le note che accompagnano il suo arrivo, attorno alle 22.45 del giorno delle primarie, al suo arrivo sul palco allestito sul terrazzo del Nazareno, sono quelle di Ligabue: ‘Ho fatto in tempo’.
Renzi aveva posizionato l’asticella dei votanti a un milione, un milione e mezzo. Può considerare, dunque, il risultato la legittimazione di una leadership che gli consentirà di guidare il partito senza grossi problemi per i prossimi quattro anni. L’obiettivo rimane quello del suo primo mandato: “Tirare fuori il Paese dalla palude”. Sempre sul palco del terrazzo del Nazareno, alle spalle tutto lo stato maggiore del Pd, una inedita ‘foto di famiglia’.
E da lì, l’ex premier ringrazia i volontari e i suoi diretti competitor, ma soprattutto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che lo chiama mentre è in viaggio per il Kuwait. Gentiloni si complimenta, considera quella delle primarie una “bella giornata”. Renzi ricambia assicurando di voler continuare a lavorare al fianco dell’esecutivo. Poi, si sofferma sull’ipotesi di larghe intese dopo il voto: “le grandi coalizioni le facciamo solo con i cittadini e non coi partiti”, ha rimarcato.
Dario Franceschini, dal canto suo, sottolinea come, dopo la scissione, l’ipotesi di prevedere un premio alla coalizione nella legge elettorale sia di difficile realizzazione. Dopo due mesi di scontri, sospetti e accuse reciproche, il finale di partita e’ stato improntato al fair play: da Michele Emiliano e Andrea Orlando è arrivato quasi immediato il riconoscimento della sconfitta e l’augurio di buon lavoro al neo segretario. E questo nonostante anche ieri ci siano stati momenti di tensione legati, soprattutto, alla chiusura di due seggi, uno a gela e l’altro a Nardo’, vicino Lecce.
Polemiche che vengono archiviate dall’affermazione di Renzi che garantisce di voler guidare il partito nel segno “dell’umiltà e della responsabilità, spalancando le porte dei circoli per arrivare alle elezioni con un Pd piu’ strutturato sul territorio, oltre che sul web”. Di andare al voto, tuttavia, il segretario non tradisce alcuna fretta: “Si voterà quando si voterà”. Per il ministro della Cultura, Dario Franceschini, “avere una leadership forte nel partito è positivo anche per il governo”, mentre per la sottosegretario alla presidenza del consiglio, Maria Elena Boschi la lealtà al governo non è in discussione: “Continuiamo a sostenere e a lavorare con il governo di cui facciamo parte”.
Il voto in Sicilia
In Sicilia, per le primarie del PD hanno votato oltre 100 mila persone
A Messina e provincia sono andati al voto 15.550 cittadini.
Secondo dati , il 61.7% ha scelto Renzi,il 27,9% Orlando, il 10,5% Emiliano.
Annullato a Gela il voto delle primarie, su decisione adottata dalla commissione nazionale per il congresso. La notizia è stata comunicata all’unione provinciale del Pd di Caltanissetta. Ieri mattina alcuni sostenitori di Renzi ed Emiliano, hanno denunciato presunte irregolarità, dopo aver trovato in un appartamento dove ha sede un circolo del Pd, un contenitore con circa 300 schede. Immediatamente sono stati chiamati i carabinieri che hanno sigillato il contenitore. Presentato un esposto. Fra i sostenitori di Renzi ed Emiliano da un lato e quelli di Orlando si è anche sfiorata la rissa.
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