Come ogni 27 gennaio il mondo si ferma per interrogarsi e riflettere sulla tragedia della Shoah, delle persecuzioni in nome della superiorità di una razza su un’altra. Nelle piazze e nelle scuole italiane è un susseguirsi di incontri tematici, mostre fotografiche e proiezioni di film e documentari che raccontano l’orrore dei campi di sterminio di nazisti.
Di orrori però in giro per il mondo ce ne sono ancora tanti e il gruppo pari opportunità di Cambiamo Messina dal Basso, non vuole che passino in secondo piano: “Come Gruppo Pari Opportunità di CMdB ci interroghiamo sull’esigua efficacia di un monito alla salvaguardia della memoria collettiva come può essere quello del 27 Gennaio, quando mancano politiche di pace, politiche che riportino al centro del dibattito e dell’azione la dignità umana. Nelle profondità del Mediterraneo o ammassata lungo i confini d’Europa, ostacolata da cani e filo spinato fra Serbia e Ungheria o relegata nel fango e nell’immondizia della Jungle di Calais in Francia, c’è l’umanità migrante che ripercorre analoghe fughe, analoghi soprusi e troppo spesso, analoghe morti. Le Giornate della Memoria ci rendono tutte/i un po’ più immemori se non sono servite a comprendere la natura vessatoria di qualsiasi sistema di potere fondato sulla negazione di diritti e identità”.
Cambiamo Messina dal Basso giudica fallimentari le esperienze di quelle organizzazioni internazionali create affinchè certi episodi non accadano più: “Siamo tutte/i più immemori se a distanza di decenni e di fronte al fallimento di diverse risoluzioni Onu, rimane irrisolta la questione palestinese con il suo carico di conflitti intermittenti, massacri,operazioni militari continue, popolazione emigrata o costretta in ghetti e militarizzata. Siamo tutte/i più immemori, se persino a ridosso della Giornata della Memoria, la stampa riporta senza enfasi le parole del primo ministro israeliano Netanyahu che annuncia la costruzione di 2500 nuovi alloggi in Cisgiordania, nei territori contesi con la Palestina:ultima provocazione e atto di forza che vanifica gli sforzi per la pace. Siamo tutte/i più immemori se chiamiamo “olocausto” quello di settant’anni fa e non lo vediamo oggi”.
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Per non dimenticare. Giusto ricordare,però oggi si vive la stessa cosa nel mediterraneo chissà ancora quanti se continua così. Avremo due volte giornate da non dimenticare per il mondo va bene cosi.