L’immagine di Renato Accorinti, piedi su una sedia, mentre grida “peace, no war” al Presidente americano Donald Trump, ha fatto il giro del paese. In città.
Intanto, è già montata la polemica tra chi difende il gesto del sindaco, ritenendolo un atto di coerenza per una giusta causa, e chi invece ritiene che si tratti dell’ennesima passerella autoreferenziale, che nulla ha a che fare con il ruolo ricoperto e con gli interessi del territorio.
Accorinti ha rivendicato la bontà del gesto, ma intanto Gianpiero D’Alia va all’attacco del primo cittadino, chiedendone le immediate dimissioni: “Sono deliranti le dichiarazioni del sindaco di Messina, Renato Accorinti. Il suo comportamento è ridicolo nei confronti della città e delle istituzioni. I messinesi non l’hanno votato per fare il black bloc al G7, che è stata peraltro una occasione irripetibile per la Sicilia e per Messina che, purtroppo, non ha saputo nemmeno sfruttarla in buona parte a causa sua. Accorinti dovrebbe fare un passo indietro e dimettersi”.
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Il comportamento di Accorinti è in linea con le sue idee e con il suo personaggio, ma conferma una volta di più che il suo posto è nelle barricate, all’opposizione, non certo al governo di una città. Semplicemente non ha la struttura mentale per fare il sindaco, e lo dico con il rammarico di chi ha creduto e sperato in lui.
E specifico che non sono affatto una sostenitrice di d’Alia