L’accorpamento tra Cas e Anas sembra ormai cosa fatta, con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che durante il suo tour siciliano ha dato la propria benedizione all’operazione. Ogni cambiamento porta con se degli enormi punti interrogativi, a partire dalla salvaguardia dei posti di lavoro e dei diritti degli operatori.
Molti di questi dubbi, se li porta dietro anche l’onorevole Bernadette Grasso, che si domanda che fine farà il debito di 376 milioni di euro del Consorzio Autostrade Siciliane: “Si precostituisce sin d’ora un debito fuori bilancio per il prossimo governo che ricadrà sui cittadini siciliani? E ancora, i lavoratori del consorzio saranno pienamente tutelati? Sono quesiti ai quali chiediamo immediata risposta. Mi preme ricordare che già tre anni fa, attraverso un disegno di legge e una mozione, avevo denunciato le inefficienze del CAS e previsto la sua trasformazione in SPA, percorso che poteva prevedere anche la fusione con ANAS, procedura che avrebbe portato a risanare una realtà che se gestita in modo virtuoso rappresenterebbe una risorsa per la nostra Isola. Si sarebbe anche potuto chiudere un accordo con l’ANAS per l’ampliamento delle concessioni”.
La deputata regionale di Forza Italia chiede al Governo di uscire allo scoperto: “La preannunciata fusione, gestita da Roma, lascia invece alle persone di buon senso molte perplessità. L’assessore Pistorio riferisca in Commissione circa i contenuti del pre-accordo, affinchè i siciliani siano a conoscenza delle scelte e delle modalità che porteranno al superamento del CAS”,
(146)