Tra i corridoi di Palazzo Zanca torna a riecheggiare la parola sfiducia. Al documento ufficiale presentato lo scorso luglio da Udc e Ncd, negli ultimi giorni si sono, infatti, aggiunte le firme dei consiglieri di Forza Italia Giuseppe Trischitta e Giovanna Crifò e di Nicola Cucinotta, ufficialmente al Gruppo Misto ma pronto a passare a Ncd.
Il numero di consiglieri pronti a mandare a casa il sindaco Accorinti sale quindi a 11. Si tratta di Faranda, Rizzo, Consolo, Crisafi, Gioveni, Mondello, Perrone, Zuccarello e appunto gli ultimi arrivati Trischitta, Crifò e Cucinotta.
Tuttavia, per approdare quindi in Aula, la mozione deve ricevere almeno altre 5 firme. Raggiunto questo obiettivo, la sfiducia passerebbe all’esame del civico consesso, ma per essere approvata occorrerebbero 27 consiglieri disposti a dire si. In questo caso Giunta e Consiglio andrebbero direttamente a casa e la città verrebbe commissariata in attesa di nuove elezioni.
Intanto, nonostante i vari proclami, l’amministrazione Accorinti resta ben salda alla guida della città e lo stesso discorso legato alla sfiducia ha ormai perso di credibilità. Il Consiglio comunale è riuscito a ridicolizzare un provvedimento serio che sarebbe servito ad azzerare i quadri politici di una città ormai morente. La questione sfiducia, prima dell’uscita ufficiale di Area Popolare, non è stata trattata con la dovuta serietà. E chi da fuori assiste a tutto questo non può che indignarsi.
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