Sui fondi regionali, 700mila euro, per la proroga del servizio dei 20 vigili urbani assunti lo scorso anno ma per dodici mesi i commenti dei sindacati sono molto positivi. Ci sono speranze, in caso di scorrimento della graduatoria, anche per i dodici in attesa.
Cgil, Cisl, Csa e Silpol, stavolta insieme, scrivono: “L’approvazione dell’emendamento all’art. 14 della finanziaria regionale destinato “all’emergenza traffico di Messina”, da’ merito alla deputazione messinese di aver fatto fronte comune su un problema che continua a rimanere centrale nella vita della città.
Pertanto, riteniamo di doverci compiacere per le giuste sinergie e legittimare il ruolo del sindacato nel voler, con forza, che la questione della P.M. di Messina, stante i dinieghi espressi in varie occasioni dal Commissario Straordinario del comune di Messina, trovasse sede di analisi e confronto su un tavolo più alto, quello regionale, per affermare che la P.M. e la città di Messina non sono paragonabili per specificità lavorativa e territoriale ad altre realtà, anche importanti dell’Isola.
Non a caso “Messina porta della Sicilia” sopporta flussi veicolari in transito così elevati che ne hanno fortemente condizionato in modo cronico e a volte anche tragico la stessa sua vivibilità con “naturali” ripercussioni su chi, per ragione del proprio lavoro è costretto a governare questo continuo movimento.
Ma oggi vogliamo dare atto del risultato, evidenziando che la partita non si chiude su questo tema e che restano sul tavolo gli altri punti indifferibili della P.M., quali: la regolarizzazione lavorativa dei concorsisti, degli idonei, dei contrattisti della p.m. costretti a lavorare con impiego e risorse dimezzate, alla ristrutturazione interna del Corpo ed in definitiva di tutte le problematiche connesse ad una più corretta funzionalità, corrispondente alle necessità della nostra area urbana e che mettano definitivamente al centro il metodo della programmazione piuttosto che la rincorsa continua a tamponare le emergenze.
Non basteranno solo 700.000 euro per fare tutto questo e crediamo che l’Amministrazione Comunale, a partire dall’attuale gestione commissariale, supportata da così elevata attenzione, debba operare scelte consequenziali per riconoscere ed affermare che la strada per un nuovo cammino deve essere percorsa da subito.
Vi sono strumenti, anche di finanza locale, che a questo punto possono trovare valida legittimazione per cominciare ad affrontare, unitamente al finanziamento regionale concesso per l’emergenza citata, avendo cura di riservare quell’attenzione prioritaria al Corpo di P.M. di Messina in grave crisi di organico e impossibilitato a garantire servizi sufficienti ad una città metropolitana.
Abbiamo dimostrato, e diamo atto della sensibilità dei rappresentanti politici messinesi che stanno in Regione, perché siamo convinti che le buone motivazioni e gli interessi legittimi di una collettività, anche su questioni che possono apparire minime, costituiscono il motivo per affermare che non esistono colorazioni ma volontà e determinazione.
Anche il Lipol, Libera Polizia Locale, ha apprezzato l’attività unitaria dei deputati regionali messinesi segnalando: ” ha saputo compattarsi su un provvedimento che ha il merito di segnare un percorso “nuovo” e di “ascolto” delle legittime istanze di un Territorio spesso inviso e martoriato.
Qualcuno ha tentato di strumentalizzare la questione, facendone quasi un caso Nazionale, “urlando allo
scandalo”, e limitandone il “senso” alla mera e riduttiva, seppur sacrosanta riconferma di 20 agenti, dimenticando
invece che il vero scandalo è da rintracciare nella condizione quotidiana in cui sono “costretti” Messina ed i
Messinesi.
La città da decenni è succube dell’abnorme transito di mezzi pesanti che fanno la spola tra la Sicilia ed il
Continente, transito che complice le caratteristiche del territorio, la dotazione infrastrutturale e la conformazione
della città, senza timore di smentita non ha assolutamente eguali nel resto del Paese.
La città paga un enorme tributo al “diritto alla continuità del trasporto gommato” in termini di
inquinamento, danni all’ambiente, al territorio ed anche, in maniera “assolutamente inaccettabile”, in termini di
vite umane stroncate sull’asfalto in questi oltraggiosi anni, quasi fosse un triste bollettino di una zona di guerra.
A tutto questo si fa fronte con l’impossibilità per l’Ente Comunale di porre in essere interventi
straordinari in quanto affetto da “atavica crisi di liquidità” e con lo spettro del dissesto dietro l’angolo, Ente
soggetto inoltre al patto di stabilità interno, privato del rinnovo dei poteri speciali per l’emergenza traffico
(speriamo presto riconcessi) rientrati nel calderone dei provvedimenti tagliati in maniera lineare dall’allora
“oculato e parsimonioso” Governo Nazionale che ha certamente non perfettamente tenuto in considerazione la
reale situazione di Messina.
A tutto questo, nonostante i tanti appelli del Dirigente Comandante Calogero Ferlisi, si fa fronte con un
Corpo di Polizia Municipale “distrutto” da anni di abbandono Istituzionale, minato nella consistenza organica,
nelle dotazioni, nei mezzi, nelle attrezzature, nelle strutture, dalla “carestia di responsabili funzionali”, finanche
purtroppo di conseguenza, spesso anche nello “spirito”.
E’ per questo, che aldilà dei singoli mal di pancia “interni e di bottega”, provenienti da chi spesso per fini
personali mistifica la realtà, forse perchè non più “abituato a correre” in quanto vittima di anni di immobilismo,
questa Organizzazione Sindacale, senza timore di smentita, cosciente di essere comunque stata parte essenziale
nella “ritrovata attenzione istituzionale” agli atavici problemi di Messina e della sua Polizia Municipale, ringrazia
nuovamente la Deputazione Regionale per l’impegno e la sensibilità ed auspica che sia possibile proseguire sul
cammino intrapreso per dare speranza e risposte agli appartenenti alla P.M. di Messina.
Resta inteso che saremo felici di vedere accanto a noi anche altri tornare a correre “con gli arti e non solo
con la lingua”, in quanto abbiamo sempre sostenuto che “uniti si vince” e che chi alimenta le divisioni non fa il
bene del Corpo, come i precedenti decenni hanno già insegnato, tuttavia forse sta proprio qui la profonda
diversità di vedute.
Precisiamo tuttavia con il massimo rispetto, che abbiamo spalle larghe e siamo pronti a portare avanti le
legittime e variegate istanze provenienti non da una “singola fetta” di operatori ma dalla “intera base”, che
peraltro ha strumenti anche migliori dei nostri per discernere “chi agisce da chi mistifica”.
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