La Commissione Europea ha dato il via libera al nuovo Pon Metro 2014-2020 (Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane”) che disporrà di fondi per 892 milioni di euro per investimenti nelle 14 Città Metropolitane Italiane, tra le quali Messina.
Il Programma prevede interventi per lo Sviluppo Urbano, l’Agenda Digitale, l’Efficienza Energetica, la Mobilità Sostenibile, il Disagio Abitativo e l’Inclusione Sociale.
Le Città Metropolitane saranno, quindi, centri propulsori dell’innovazione, dei servizi digitali ai cittadini e di progetti di sostenibilità urbana e si prevede che oltre 92.000 punti di illuminazione passino al Led, più ristrutturazioni e riconversioni energetiche su superfici di edifici pubblici per 38.000 metri quadri, con un taglio del consumo di energia di 2,2 GWh l’anno.
In relazione a tale grandissima opportunità Alessandro Tinaglia, rappresentante di Reset, sottolinea alcuni atteggiamenti “discordanti” della Giunta Accorinti.
«L’assessore Cacciola, − afferma Tinaglia − in occasione della prima Conferenza Nazionale sulla Mobilità Sostenibile tenutasi a Catania lo scorso 20 giugno, aveva affermato: “A Messina siamo partiti dal Pon Metro per intervenire sulla mobilità che a Messina era davvero insostenibile. Queste risorse ci stanno aiutando a superare questo ritardo strutturale e i risultati già si vedono. Rispetto a quando ci siamo insediati, tramite un accordo tra Atm di Messina e Gtt di Torino, siamo passati in pochi mesi da 25 a 50 bus, da cinque a otto tram, abbiamo dotato la città di sette scuolabus, incrementando in generale del 22% i chilometri percorsi dal trasporto locale e il 15% in più di abbonamenti”».
«Rimandando ad un approfondimento puntuale – prosegue −circa la veridicità dei dati che l’Assessore sbandiera orgogliosamente, secondo Cacciola e De Cola il Pon Metro è riferito ai temi della mobilità e dell’inclusione sociale della Città di Messina».
«Infatti – spiega Tinaglia −, in tale direzione i due assessori hanno stilato, senza alcuna condivisione e senza alcun progetto di sviluppo, delle schede-progetto per un totale di 158 milioni di euro cosi suddivisi:
Mobilità sostenibile per 67 milioni di euro;
Tra le idee progetto segnaliamo la “Progettazione esecutiva stazione multimodale treno-bus-tram-metromare-aeroporto” per 2 milioni di euro (Qualcuno sa di cosa parliamo? Gli ordini professionali ed i cittadini ne sono stati messi al corrente o si pensa di decidere tutto con una scheda progettuale?) ed “Azioni immateriali” per 8 milioni di euro, che non sono bruscolini.
Efficienza energetica per 33 milioni di euro;
Inclusività sociale per 58 milioni 800 mila di euro.
Tra le idee progetto segnaliamo anche qui “Azioni immateriali per 6, 3 milioni di euro».
«A quanto ci risulta alla Città Metropolitana di Messina dovrebbero toccare circa 100 milioni che però andranno suddivisi – sottolinea −, in base a determinati criteri, per tutti i 51 Comuni della Città Metropolitana che conta un totale di .478.916 abitanti. L’Amministrazione Accorinti non ha dunque coinvolto la cittadinanza in scelte strategiche fondamentali per lo sviluppo in totale continuità con l’atteggiamento di crede di poter parlare di Piano Regolatore Condiviso per poi decidere nel chiuso di una stanza».
«L’Amministrazione Accorinti ha, inoltre− continua Tinaglia −, disatteso anche il ruolo di coordinamento dei 51 Comuni della Città Metropolitana molti dei quali non conoscono l’iter del Pon Metro, avendone delegata la conduzione a Messina, ma reclameranno ovviamente una quota dei finanziamenti concessi».
«Ci appaiono abbastanza chiare le gravi conseguenze politiche di questo maldestro ed ingiustificabile atteggiamento − prosegue Alessandro Tinaglia −. Eppure nonostante sia chiaro a tutti che il futuro sia quello della Città Metropolitana ci piacerebbe comprendere perché Messina non ragiona in questi termini e perché, invece di redigere un Prg slegato dalle altre realtà territoriali e gettare denaro pubblico in consulenze giustamente contestate, non si pensi alla redazione di un Piano Strategico della Città Metropolitana di Messina».
«Perché – chiede − in modo autoreferenziale si continua a disattendere la tanto annunciata trasparenza per procedere in modo del tutto ignoto alla città mettendo in crisi i rapporti con gli altri comuni della Città Metropolitana?»
«Restiamo in attesa di un confronto pubblico sereno con la Giunta Accorinti – conclude Alessandro Tinaglia, rappresentante di Reset − sulle questioni fondamentali per lo sviluppo di Messina ma nel frattempo prendiamo atto che quanto accade giornalmente fa impallidire quelli di ieri ed arrossire chi aveva scelto quelli di oggi. Confronto pubblico che siamo certi non avranno difficoltà ad affrontare. Messina ed i Messinesi però non vedendo differenze e non potendo attendere ancora vogliono tornare al più presto alle urne perché tra quelli di ieri e quelli di oggi possano scegliere quelli di domani».
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