Meglio prevenire che curare. Memore degli 80mila euro di fondi regionali per gli asili nido persi dal Comune di Messina per un ritardo nella presentazione della documentazione, il consigliere comunale Libero Gioveni torna in pressing sull’assessore alle Politiche Sociali Nino Mantineo. L’esponente Udc, questa volta, chiede spiegazioni sui 4 milioni di euro previsti dai fondi Piano di azione e coesione destinati all’aumento del numero dei posti degli asili nido comunali e dei servizi per gli anziani. Due settori in difficoltà su cui Gioveni puntualizza: “L’Amministrazione non può permettersi di sciupare quest’altra grande opportunità per lo sviluppo di un settore delicato come quello dell’infanzia, per il quale, in riferimento proprio all’allarme lanciato dal dirigente Bruno della mancanza di personale, avevo proposto l’istituzione di un “ufficio speciale asili nido”. A preoccupare maggiormente il consigliere comunale, il silenzio sulla questione di Palazzo Zanca e dello stesso Prefetto sollecitato dallo stesso assessore Mantineo. Inaccettabile il fatto – prosegue Gioveni – che non si siano avute più notizie, per esempio, del viaggio a Palermo dell’assessore insieme agli altri sindaci del distretto D26 che avrebbero dovuto evidenziare all’assessorato regionale alle politiche sociali il fatto che i parametri richiesti fossero proibitivi, così come non si sia saputo nulla dell’eventuale risposta del Prefetto alle sollecitazioni dello stesso Mantineo che per iscritto pare avesse richiesto a Trotta di intervenire presso il Ministero dell’Interno e il CIPE”.
L’assessore Nino Mantineo, invitato da Gioveni a relazionare in VI Commissione, sulla questione, si è già espresso sollevando il Comune da ogni responsabilità. “Il rischio che si perdano i fondi è purtroppo reale – spiega Mantineo – anche in virtù dei tagli nazionali effettuati. Tuttavia, eventuali ritardi o inadempienze non dipendono certo da una cattiva gestione della nostra Amministrazione. E’ una problematica che riguarda la Regione, e la Giunta ha attenzionato la questione rivolgendosi all’Anci insieme agli altri Comuni interessati. Gestire i Pac – continua – è difficile con l’anticipazione del 5% prevista attualmente su impianti finanziari che riguardano milioni di euro. Gli Enti, già in dissesto, non sono in condizione di poter gestire tali fondi e avviare le attività. Ecco perché Messina – conclude – così come le altre città, non ha potuto attivare i Pac”. Difficoltà che, secondo lo stesso Mantineo potrebbero essere presto risolte: “Regione e Ministero si stanno muovendo verso l’aumento dell’anticipazione al 15%, continueremo a fare pressione, di concerto con gli altri Comuni, per poter gestire i relativi progetti dopo aver ricevuto il finanziamento. Lo stesso Ministero – precisa l’assessore alle Politiche Sociali – è intenzionato a destinare il 2% alla complessa gestione amministrativa e contabile dei fondi”.
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