Dopo l’attacco di Cateno De Luca, anche Nino Germanà e Daniela Bruno (Prima l’Italia) intervengono sulla questione dei Fondi FSC e rilanciano le accuse dell’ex sindaco: «Alla città dello Stretto zero euro – affermano –, evidentemente al presidente Musumeci e all’assessore allo sviluppo economico la città di Messina non interessa».
Lo scorso lunedì, Cateno De Luca e l’ex vicesindaco Carlotta Previti hanno indetto una conferenza stampa durante la quale hanno accusato la Regione di non aver ripartito equamente le risorse FSC (Fondo per lo Sviluppo e la Coesione) destinati alla Sicilia, penalizzando la città dello Stretto. A rilanciare le accuse sono oggi gli esponenti messinesi di Prima l’Italia Nino Germanà e Daniela Bruno, che riconfermano il loro appoggio a Federico Basile come candidato sindaco di Messina alle prossime elezioni amministrative 2022 e attaccano il presidente della Regione, Nello Musumeci.
«Il Cipe – scrivono Germanà e Bruno in una nota – ha ripartito i fondi FSC dell’Agenzia di Coesione con una evidente assenza di attenzione per Messina. Al Comune, infatti sono andati zero euro. Circa 9 i milioni di euro invece destinati ai comuni della Città Metropolitana, ovvero meno dei fondi attribuiti al libero Consorzio di Siracusa».
«Perché? – aggiungono – Perché in assenza del presidio competente e del peso politico di una comunità i fondi vengono attribuiti in base soprattutto alle indicazioni regionali, in sede di programmazione con l’Agenzia di Coesione ma, evidentemente al presidente Musumeci e all’assessore allo sviluppo economico la città di Messina non interessa. Siamo al fianco di Cateno De Luca e Carlotta Previti nel rivendicare una ripartizione più equa e razionale che possa consentire alla Città dello Stretto di usufruire di queste importanti risorse finalizzate allo sviluppo sostenibile e al rilancio di Messina».
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