Ferrero, oggi a Messina: “I precari sono merce di scambio elettorale utile ad ogni elezione”. E sugli scioperi Caronte&Tourist: “Dove sono finiti i 5 milioni di profitto 2011?”

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paolo ferrero“Il governo Monti non paghi la penale sul Ponte ma faccia fare alle ditte i lavori che servono alla Sicilia”. E’ la proposta di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, che a piazza del Popolo, questa mattina, ha tenuto il comizio mentre in contemporanea andava in scena il mercatino biologico. Subito contro Raffaele Lombardo: “Questo governo regionale è stato incapace persino di spendere i fondi europei – ha detto Ferrero – e ha utilizzato i soldi pubblici per fare clientele, anche il precedente governo Cuffaro non è stato da meno”. Capitolo Ponte: “E’ stato un grande sperpero di fondi pubblici. Il governo Monti non paghi le penale ma con i soldi faccia fare alle ditte le opere che servono contro il dissesto idrogeologico, per strade, autostrade, ferrovie. A me sembra una proposta normale”. Su Grillo Ferrero ha dichiarato: “Lui gioca sul vaffanculo che è molto facile, ma i suoi candidati cos’hanno fatto sin adesso? Grillo non sposta di un millimetro i problemi di questo territorio, bisogna invece trasformare in azioni le critiche per migliorare e potenziare la Sanità e l’Istruzione”. L’esponente del Prc ha definito i precari, che devono essere stabilizzati come i forestali, merce di scambio elettorale e utili a ogni tornata elettorale. Ferrero ha pure annunciato l’adesione di Rifondazione comunista allo sciopero di martedì alla Caronte-Tourist: “Voglio chiedere all’azienda cos’ha fatto dei 5 milioni di euro di profitto nel 2011? E’ comodo licenziare 69 dipendenti e sappiamo che pezzi del Pd sono soci della Caronte-Tourist”. In piazza il Prc ha raccolto le firme per il ripristino dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori e per l’abolizione dell’art.8, voluto dal governo Berlusconi per la deroga locale ai contratti nazionali del lavoro. Gino Sturniolo, candidato all’Ars per la Sinistra, è intervenuto così: “Ricominciamo una nuova stagione di lotte. E una campagna elettorale senza comizi e dibattiti che si fa nel chiuso delle stanze, siamo tornati agli anni cinquanta, quando i voti venivano comprati con i pacchi di pasta. Messina è la città impiccata dal Ponte sullo Stretto, la città dei Franza e di Francantonio Genovese, e dei tir che transitano e uccidono. Noi vogliamo i cantieri, ma non del Ponte. Vogliamo i cantieri per lavori seri e utili, vogliamo il reddito di cittadinanza, affinché i giovani possano restare nella nostra terra e poter investire qui”.

@Acaffo

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