Per Davide Faraone il cambio di passo delle infrastrutture per l’area dello Stretto fa rima con il Ponte. Tappa messinese di “Cambiamenti”, gli incontri tematici organizzati dal sottosegretario alla Salute, che dopo l’incontro in Prefettura, insieme al ministro Delrio, si è spostato nei locali del Teatro Vittorio Emanuele. Al centro del dibattito il potenziamento infrastrutturale dell’area dello Stretto, a partire dall’aeroporto “Tito Minniti”, fino agli scali portuali, le autostrade e le Ferrovie. Faraone così rispolvera l’argomento Ponte, esattamente come fece l’ex Premier, Matteo Renzi qualche mese fa, poco prima del voto sul Referendum Costituzionale del 4 dicembre.
Esattamente come per Renzi, anche per Faraone il Ponte rappresenterebbe la svolta per le infrastrutture dell’intero meridione:”Lo Stretto può diventare un’area strategica per il Mediterraneo, c’è un traffico enorme che deve solo essere intercettato – ha dichiarato – la nostra strategia è basata sul Ponte, ma anche sull’Autorità Portuale e sull’aeroporto dello Stretto, quest’ultima struttura deve assumere un taglio che non sia solo territoriale, anzi dev’essere sfruttato anche da chi risiede nella parte siciliana dello Stretto.”
Ma soprattutto, Faraone punta ad una strategia complessiva che riguardi l’intera isola e non città per città, basata sull’alta velocità, che definisce fondamentale. E in tal senso il Ponte sarebbe decisivo perché dallo Stretto passa buona parte dei nostri futuri programmi.
Pd contro Pd, dunque, visto che, soprattutto il Partito Democratico messinese, spesso si è ritrovato in piazza a manifestare contro la costruzione dell’opera.
Tornando alle infrastrutture, Faraone affronta il problema delle autostrade, soffermandosi, in particolare sulla fusione Anas-Cas. “Si farà – ha detto – il ministro Delrio ci ha rassicurato in merito e quindi presto porremo fine a questa ridicola anomalia che vede due società gestire le stesse infrastrutture”.
Il Sottosegretario batte sul potenziamento delle autostrade, e c’è la volontà del Governo, che si è deciso di dirottare i fondi per le grosse opere che rischiavano di restare delle incompiute per la valorizzazione del patrimonio esistente. Per tali obiettivi – a detta dell’esponente del Pd – in queste settimane si stanno realizzando degli investimenti pari a 220 milioni di euro.
Faraone annuncia novità anche per quanto riguarda il settore ferroviario, per quei 440 chilometri di reti ferroviarie dismesse e quei 250 caselli ferroviari inattivi che la programmazione ministeriale ha fatto rientrare in un piano d’investimento turistico. “Vogliamo creare lavoro vero – ha dichiarato – questi beni potranno essere riutilizzati grazie all’impegno di società start up tutte gestite da giovani”.
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