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Faranda su Servizi Sociali: “Approssimazione e confusione”

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Torna sulla spinosa questione dei Servizi sociali il consigliere comunale Ncd, Daniela Faranda.

«Alla luce della perdita di molti finanziamenti indispensabili per la gestione di servizi a favore di minori, anziani e diversamente abili, nonostante le rassicurazioni da parte dell’Assessore delegato, segnalo, che in un settore importante e delicato, come quello dei Servizi Sociali, sembra esserci approssimazione e confusione nell’organizzazione interna del Dipartimento ed appaiono poco chiari i compiti, le responsabilità,  le modalità di gestione ed il coordinamento», così esordisce Faranda in un’interrogazione urgente con risposta scritta al sindaco, Renato Accorinti.

Il consigliere Faranda sostiene che «il dipartimento Servizi sociali di Messina gode della presenza di personale tecnico (assistenti sociali) di grande esperienza e professionalità ma in numero di gran lunga insufficiente rispetto alla popolazione, motivo per cui le assistenti sociali non riescono ad espletare i compiti loro attribuiti per legge, che non possono essere delegati a soggetti esterni al Dipartimento stesso».

Faranda si riferisce «alle recenti notizie di stampa secondo cui il Comune di Messina ed il dipartimento dei Servizi Sociali non avrebbero accesso ad importanti finanziamenti regionali (Fondi Asili Nido Comunali, Fondi PAC, Fondi per i migranti minori non accompagnati, Fondi 328 prima e seconda triennalità), inoltre non si ha notizia di alcun tipo di progettazione atta ad intercettare fondi europei che avrebbero potuto dare respiro alle asfittiche casse comunali».

Il consigliere si riferisce anche «al ritardo con cui il Servizio Sociale del Comune di Messina risponde ai quesiti posti dall’Autorità Giudiziaria a favore dei minori determinando difficoltà per lo stesso Tribunale dei Minori. Ed ancora, al ritardo con cui gli uffici predispongono e trasmettono le valutazioni per l’acquisizione dell’idoneità  all’adozione».

Ma non finisce qui, si rivolge anche «alla gestione dei migranti minori non accompagnati» e «al fenomeno della dispersione scolastica ed agli interventi sui minori che necessitano del collocamento in Comunità con specifico provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, che per legge è di esclusiva competenza del Comune».

Il consigliere Ncd, punta il dito anche sulle «recenti gare d’appalto, in seguito alle quali sono stati affidati i servizi a cooperative con ribasso al 100% che, per quanto legittimo, potrebbe pregiudicare la qualità di alcuni servizi e potrebbe essere fonte di danno erariale».

Inoltre, ricorda Faranda, che «la legge Regionale 22/86 prevede la presenza di Assistenti Sociali e altre figure professionali secondo il numero di cittadini» e, «in atto al Comune di Messina risultano in servizio pochissime  Assistenti Sociali di cui alcune in part time, a fronte di circa 150 Assistenti Sociali dei comuni di Catania e Palermo e che presso il suddetto Dipartimento presta servizio personale amministrativo».

Daniela Faranda chiede quindi al Sindaco «se sia stato costituito un gruppo delegato alla progettazione ed al reperimento di finanziamenti regionali, ministeriali e/o europei da destinare ai servizi sociali, l’eventuale coordinatore di questo gruppo di lavoro e l’eventuale riconoscimento di emolumenti per lavoro straordinario al personale coinvolto nel reperimento di risorse».

Chiede inoltre «se sia stato assegnato personale tecnico e/o amministrativo per il monitoraggio ed il controllo dei servizi forniti dalle cooperative per conto del Comune».

Infine chiede di conoscere i numeri, quello degli assistenti sociali in servizio al Comune di Messina (e quello dei part-time), e il numero di unità di Personale Amministrativo che svolge servizio presso il Dipartimento Servizi Sociali».

Vuole conoscere l’organizzazione, i coordinatori, i responsabili, eventuali esonerati dal servizio, trasferiti ad altri uffici, le motivazioni dei movimenti del personale, il carico di lavoro delle assistenti sociali, le modalità di affidamento dei casi e le ragioni del ritardo nell’invio di relazioni tecniche all’Autorità Giudiziaria Minorile.

Vuole sapere, Faranda, «se tra i servizi attivati ve ne siano in regime di compartecipazione, indicando quali e se sulla compartecipazione si faccia un controllo capillare».

C’è anche riferimento ai migranti, chiede di «conoscere se siano stati assegnati compiti specifici in questo specifico ambito ed in caso di risposta affermativa, quante assistenti sociali e quanto personale amministrativo e con quali compiti, l’organizzazione del servizio ed il numero d’interventi dalla data di attivazione del servizio (03 marzo 2015) che a tutt’oggi il dipartimento svolge nella gestione dei minori migranti e se sia stata predisposta una reperibilità che prevede, ovviamente, lavoro straordinario».

Infine, l’ultimo riferimento è agli “Stati Generali dei Servizi Sociali”, Faranda chiede, infatti, di conoscere se «l’Assessore abbia condotto le audizioni degli attori Istituzionali per la convocazione dei suddetti “Stati Generali” avvalendosi del supporto tecnico dei funzionari in servizio presso il dipartimento Servizi Sociali del Comune di Messina, che conoscono perfettamente e direttamente la macchina comunale o se ha preferito avvalersi solo di “esperti” del privato sociale».

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