Riceviamo e pubblichiamo:
“Caro direttore, in seguito all’intervista che avete pubblicato e della quale vi ringrazio, a qualcuno deve essere apparsa poco chiara la mia eventuale disponibilità a candidarmi in prima persona. Credo che tale mancanza di chiarezza non sia ascrivibile all’intervistatore nè all’intervistato, ma piuttosto sia da attribuire alla nebbia che è stata posta sullo scenario da chi in questi mesi si è esercitato in fughe in avanti per avere visibilità e da chi sta traccheggiando per ottenere uno spazio all’interno della sua area politica. Col collega Caffo è di questo che abbiamo conversato e la sua intervista ripercorre fedelmente tutti i passaggi che ha ritenuto evidentemente di interesse generale. Il tema, mi permetto di evidenziare a chi solleva il dubbio, non è se mi candido, anche perché le autocandidature non funzionano mai. Il tema è: chi mi vuole candidare? E per cosa? Se è per sfruttare la popolarità che ho raggiunto in 10 anni di televisione o aggiungere il mio nome a quel circo barnum che sembra prefigurarsi, allora dico no grazie. Messina non ha bisogno di dieci candidati. La città, in una condizione disastrata come non era immaginabile, credo non abbia bisogno di dieci candidati, ma semmai di un programma condiviso da dieci componenti di diversa estrazione per consegnare a Messina tutte le energie possibili. La campagna elettorale può essere tema di confronto con chi la pensa in modo diverso, ma non di scontro. Oggi Messina non ha la forza per trovarsi domani con alla guida un sindaco debole che oltre le macerie di Palazzo Zanca debba poi passare il suo tempo a togliere quelle di una campagna elettorale che divide in modo definitivo le strade di chi vuole con onesta d’intenti impegnarsi. E comunque, dividersi in mille ipotesi per insultarsi durante una campagna elettorale non è nelle mie ambizioni. Se invece alla base della mia candidatura dovesse esserci una rappresentanza di uomini e donne che insieme a me possono affrontare davvero le gravissime emergenze della città, e io posso essere per tutti loro un collante per consegnare alla città una squadra in grado di rispettare gli impegni assunti e arrivare una svolta vera, allora mi imbarcherò in quello che sarà un grande onore. Alcune persone mi hanno già consegnato la loro disponibilità a rinunciare alle carriere intraprese con successo per amore della città. Questo mi lusinga ma non basta. Se questo accadrà in un quadro politico chiaro, in cui ciascuno si impegna responsabilmente a svolgere la parte assegnata con abnegazione e serietà, allora sarò della partita. E lo farò con entusiasmo e con gioia, con passione.
Vi sono molto grato per l’intervista e per questo, credo utile, supplemento di chiarezza”.
Fabio Mazzeo
(90)