“Il sindaco del comune capoluogo della nuova Città Metropolitana non può non candidarsi per essere eletto, perché il rischio che la nostra città non abbia il giusto peso politico-istituzionale sulle questioni che contano e rispetto alle tante emergenze da affrontare è davvero alto”. A sostenere questa tesi è il consigliere comunale Libero Gioveni in previsione delle ormai imminenti elezioni dei sindaci metropolitani delle ex province di Palermo, Catania e Messina e dei presidenti dei Liberi Consorzi delle rimanenti ex 6 province siciliane.
“Nella data del 29 novembre prossimo – ricorda Gioveni – è stato individuato dal Presidente della Regione Rosario Crocetta il giorno delle elezioni di secondo grado di questa fondamentale figura istituzionale ai sensi della norma votata quest’anno, e già dalle prime indiscrezioni sembra che il sindaco Accorinti non sia e non voglia essere nella lista dei candidati”.
“Occorre ricordare – prosegue il consigliere – che a causa di un emendamento bocciato all’ARS durante l’esame della legge, si è detto no alla possibilità che il sindaco del comune capoluogo coincidesse con il sindaco metropolitano”.
“Con tutto il rispetto per i sindaci degli altri comuni della provincia (alcuni dei quali abbastanza autorevoli anche fra i candidati come il sindaco di Savoca Bartolotta, quello di Milazzo Formica o quello di Barcellona Materia), tale determinazione dell’Assemblea – commenta Gioveni – rischia di portare sugli scranni di palazzo dei Leoni il sindaco di un comune fin troppo poco rappresentativo dei tanti problemi di una città di quasi 250.000 abitanti, e l’attuale sindaco di Messina non può non prendere atto di questa situazione se, come lui dice, agisce sempre nell’interesse della nostra città”.
“D’altronde questa forma di “generosità istituzionale” che ha Accorinti di cedere le poltrone che contano non è nuova – puntualizza l’esponente Udc. Basti ricordare che nel mese di ottobre 2013, all’atto della costituzione del C.d.A. delle SSR (società di regolamentazione dei rifiuti che avevano preso, almeno sulla carta, il posto delle ATO), il buon Renato rifiutò di diventarne presidente cedendo il posto all’ex sindaco di Barcellona Maria Teresa Collica”.
“Pertanto ritengo – conclude Gioveni – che a prescindere dalle tensioni del momento a palazzo Zanca e dai colori politici, nel prossimo confronto in aula col sindaco si debba valutare serenamente anche la possibilità di chiedere al primo cittadino di candidarsi alle elezioni del nuovo e primo sindaco metropolitano della città di Messina, perché, col senno di poi, forse la nostra città potrebbe rischiare di essere istituzionalmente “schiacciata” e ulteriormente declassata a livello nazionale ed europeo”.
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