Due mesi esatti alle Elezioni Regionali 2017 in Sicilia. Due mesi ancora di campagna elettorale, con il vecchio che si traveste da nuovo e l’ombra del passato che continua a gravare sulla bella isola.
Sinistra
In uno scenario che continua a mostrare divisioni sempre più frammentate della sinistra, stupisce la scelta oculata di Claudio Fava e Ottavio Navarra, sostenuto dal PCI, di coalizzarsi per creare uno schieramento compatto. Del resto Fava, attuale candidato Movimento Democratico Progressista (MDP-Art. 1) e di Sinistra Italiana (SI), lo aveva detto che non si sarebbe candidato se non ci fosse stata una sinistra unita. E così è stato. Tutti d’accordo sul suo nome per lanciare una nuova coalizione: «Siamo convinti che la sfida messa in campo è inedita per la Sicilia e per il nostro Paese – hanno affermato i due. L’assemblea del 10 sancirà l’atto di nascita di una sfida politica che non si esaurirà con il voto del 5 novembre. Per questo chiamiamo a raccolta le esperienze migliori della società siciliana. È il tempo di un cambiamento necessario ed utile. Vogliamo mettere a disposizione dei siciliani e di tutte le forze che sostengono questo progetto le nostre competenze e la nostra passione».
Centro-sinistra
Il centro-sinistra, invece, continua per la propria strada sostenendo come principale candidato Fabrizio Micari, appoggiato anche dal partito di Alfano (AP, Alternativa Popolare). L’attuale rettore dell’Università di Palermo è stato scelto, principalmente, da Leoluca Orlando, sindaco del capoluogo regionale, convinto che la scelta di esportare il Modello Palermo sia la chiave vincente per tutta la Sicilia.
Sembra stia per fare un passo indietro l’attuale Governatore Rosario Crocetta. Dopo l’incontro con il leader del PD Matteo Renzi, avvenuto ieri, ha affermato: «Mi prendo 18 ore per sentire i miei. Non sono uno che sfascia tutto».
Centro-destra
Nel centro-destra aleggiano sapori nostalgici di governi passati: una nuova edizione, questa del 2017, della vecchia asse di Cuffaro, compattatasi questa volta sul trittico che vede Nello Musumeci come possibile Governatore della Sicilia, affiancato dall’ex Rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla e dall’ex assessore regionale Gaetano Armao.
«Io scenderò in campo personalmente – ha affermato l’attuale leader di Forza Italia Silvio Berlusconi – per invitare quei siciliani che, disgustati dalla politica e dai politici, si sono rassegnati e avevano scelto di non votare, ad aiutarci a dare vita ad una nuova stagione di vero buon governo per la ripresa e lo sviluppo della loro terra. Cambiare la politica, per cambiare la Sicilia: noi abbiamo le idee e gli uomini giusti per farlo».
Movimento Cinque Stelle
A proseguire la sua corsa solitaria Giancarlo Cancelleri. I sondaggi lo attestano come unico possibile avversario del trittico Musumeci-Armao-Lagalla, ma si sa, le ultime elezioni sono state deleterie per il M5S, nonostante sembrava dovessero vincere in tutta la Sicilia.
Rinascimento
Nuovo nome nella rosa dei candidati alle elezioni regionali, arrivato proprio qualche giorno fa, quello di Vittorio Sgarbi, storico e critico d’arte noto in tutta la penisola, che sceglie di avere al proprio fianco due figure molto discusse nel panorama italiano: l’ex poliziotto del Sisde Bruno Contrada e l’ex Generale dell’Arma dei Carabinieri Mario Mori. «Rappresentano – spiega Sgarbi – le vittime di un’antimafia farlocca, ideologica, settaria, che ha distrutto la vita di molte persone senza uno straccio di prova ma inseguendo improbabili teoremi, destabilizzando la politica e le istituzioni. La Sicilia deve riscattarsi anche avviando una profonda revisione di queste vicende giudiziarie, in nome della verità».
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