Botta e risposta tra Federico Basile e Luigi Sturniolo, rispettivamente i candidati sindaco di Sicilia Vera e di Messina in Comune alle prossime elezioni amministrative. Il tema è quello dell’infanzia e a scatenare la polemica è stato un post pubblicato su Facebook da Basile in cui l’ex direttore generale del Comune di Messina ha scritto: «I bambini non votano, ma sono al centro del nostro progetto per una città che offra loro servizi, ma soprattutto opportunità di lavoro!».
Immediata la risposta di Sturniolo, che in un comunicato critica l’accostamento tra bambini e opportunità di lavoro. «Opportunità di crescita – commenta l’esponente della sinistra messinese – in maniera sana, in una città che offre contesti vivibili, garanzie da parte di servizi adeguati e offerte stimolanti per il futuro. È di questo che bisognerebbe parlare ai bambini. Di un percorso che non può non passare dalla gioventù, dal gioco e dalla fantasia, dai sogni e dalle aspirazioni. Non di opportunità di lavoro».
«Servizi pubblici, palestre, parchi tematici, aree verdi e aree gioco. Sono queste – prosegue – le promesse di cui i bambini hanno bisogno. Offerte di svago che garantiscano loro di crescere seguendo il naturale percorso della vita che poi, ma solo quando sarà il momento, sfocerà nel mondo del lavoro. Parlare di opportunità lavorative adesso a chi dovrebbe semplicemente vivere serenamente la propria infanzia è la manifestazione dell’assenza di argomentazioni valide su cui discutere con chi un giorno, quando sarà il momento giusto, dovrà affrontare gli ostacoli che la vita gli porrà davanti. Avranno tempo per prepararsi a questo momento, non è necessario anticipare».
Sturniolo ha inoltre colto l’occasione per criticare l’operato della precedente amministrazione comunale, di cui Basile è l’uomo che ha raccolto il testimone. «La passata amministrazione – aggiunge il candidato di Messina in Comune alle elezioni amministrative – non ha mai posto l’attenzione adeguata verso la costruzione di un percorso idoneo alla maturazione dei giovani nel rispetto di tutte le tappe. A maggiore dimostrazione di ciò, c’è il mancato censimento degli abitanti residenti nelle baracche: per legge le categorie vulnerabili (tra cui rientrano anche i bambini) dovrebbero avere la priorità nell’assegnazione di una casa, ma senza un censimento come hanno potuto farlo?»
E sugli asili nido, invece: «Niente di meglio – conclude – emerge dalla situazione sugli asili nido: con le procedure per la ristrutturazione degli asili S. Licandro e Camaro avviate dall’amministrazione Accorinti (e concluse con l’amministrazione De Luca) i posti dovevano passare da 21 a 30 per l’asilo di Camaro e da 48 a 60 per l’asilo di S. Licandro, ma niente di tutto ciò è avvenuto e i posti sono rimasti gli stessi, anche se i fondi del Pac Infanzia prevedevano l’aumento».
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