Per la prima volta Messina ha una transessuale tra i candidati al Consiglio Comunale. Si chiama Paola Lo Re e scende in campo al fianco di Emilia Barrile, nella Leali-Progetto per Messina. Paola è una commerciante, esponente della comunità Lgbt e una persona attiva nel sociale. A presentarla è proprio il candidato sindaco Barrile che afferma: «Lo spirito con cui stiamo affrontando queste amministrative è quello di dare voce a tutti, indistintamente. È quello che ho sempre fatto e che continuerò a fare. Ma tutti significa, come dico spesso, le periferie, i villaggi come anche le minoranze etniche, religiose, il popolo LGBT. Tutti coloro i quali fanno parte del nostro tessuto, quello di una società che cresce, cambia, persino si stravolge, devono avere voce nel mio progetto politico ma non solo a parole. Ed è per questo che la mia lista sarà molto varia. Messina è tutta, prima ce lo mettiamo in testa prima potremo darle una rappresentanza equilibrata e degna a Palazzo Zanca».
La notizia della candidatura di Paola Lo Re è stata resa nota solo oggi ma è il risultato di una riflessione che dura da tempo. «Siamo amiche da quando eravamo piccolissime – afferma Lo Re. Conosco bene Emilia e il modo in cui si spende per le cause in cui crede. Per questo, quando mi ha proposto, circa un mese fa, di essere al suo fianco per queste elezioni, non ho avuto dubbi».
La discesa in campo di Paola Lo Re non può che far tornare il pensiero sulla bufera che si è abbattuta la scorsa settimana su Dino Bramanti, candidato sindaco del centrodestra, dopo una battuta sgradevole sui gay ed Emilia Barrile tiene a rispondere preventivamente a quanti potrebbero interpretare in modo non corretto l’ingresso di una transessuale nella sua squadra.
«Qualcuno penserà pure ad un uso strumentale di Paola considerata la sua storia personale ed è per questo che ci tengo a puntualizzare alcuni aspetti. Sarebbe da stupidi credere che in una candidatura non ci sia anche un messaggio; ci deve essere: lei è una persona tenace che, come tutti quelli che hanno vissuto esperienze complicate – e la transizione di genere lo è indubbiamente più di moltissime altre – ha una marcia in più».
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