Quelle del 4 marzo passeranno alla storia come le elezioni politiche delle novità. In primis la nuova legge elettorale (il Rosatellum bis) ma anche la novità del voto disgiunto non ammesso e l’utilizzo della nuova scheda elettorale antifrode. Ma cos’è e come cambia il rituale del voto con l’introduzione di questa scheda elettorale?
La scheda elettorale antifrode evita la compravendita di voti
Ad ogni elettore che ha compiuto 25 anni, domenica 4 marzo verranno consegnate due schede: una di colore rosa per la Camera e una di colore giallo per il Senato. Se l’elettore ha meno di 25 anni, potrà esprimere la propria preferenza soltanto per la Camera. Su ogni scheda sarà presente un vero e proprio tagliando antifrode, introdotto al fine di eliminare la compravendita di voti utilizzando schede già compilate fuori dal seggio.
L’elettore non può più inserire la scheda elettorale nell’urna
Il tagliando antifrode altro non è che un codice alfanumerico che si troverà già applicato su ogni scheda elettorale e che verrà appuntato sul un registro dagli scrutatori prima dell’ingresso dell’elettore nella cabina. Dopo aver espresso il proprio voto, l’elettore non potrà più inserire la scheda nell’urna. Quest’ultima dovrà, invece, essere consegnata al presidente di seggio che rimuoverà il tagliando antifrode, confronterà che il codice alfanumerico coincida con quello segnato nel registro ed inserirà la scheda elettorale, tornata anonima, nell’urna.
Per poter votare, ogni elettore dovrà presentarsi al proprio seggio munito di un documento di riconoscimento e della tessera elettorale. Nel caso ne fosse sprovvisto, potrà ritirarla presso le sedi delle varie Circoscrizioni con una semplice procedura.
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