Liliana Modica, candidata al Senato per il Pd, solleva la questione “Pari Opportunità”, e promette il massimo impegno, una volta eletta, perchè siano date uguali possibilità di inserimento lavorativo a donne come a uomini.
“Una delle grandi questioni che la nostra società e dunque la politica deve affrontare con urgenza, nei prossimi anni, è quella delle pari opportunità. Su tale fronte, nonostante i notevoli passi avanti compiuti negli ultimi tempi, molto rimane ancora da fare per ridurre la forbice delle possibilità di accesso al mondo del lavoro che vede le donne svantaggiate rispetto agli uomini. Sono convinta che in un contesto di crisi come quello che stiamo vivendo, oltre a puntare sull’educazione e sulla formazione dei nostri giovani, sia necessario garantire una crescita complessiva dell’occupazione creando le condizioni affinché siano soprattutto le donne a partecipare più attivamente nel mercato del lavoro.
In ambito europeo purtroppo il nostro Paese, in tema di occupazione femminile, non brilla particolarmente, così che – secondo quanto riportato in uno studio compiuto dalla Fondazione David Hume – alla fine del 2011 risultava occupata solo una donna su due tra i 20 e i 64 anni. Peggio di noi riescono a fare soltanto la Grecia e Malta, ma questa è una magra consolazione se pensiamo che in paesi come la Svezia le donne occupate invece sono otto su dieci. Del resto quanto problematico sia in Italia l’accesso al lavoro per le donne lo dimostra la differenza tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile che è pari al 23,6% contro una media europea del 12% circa.
I fattori che determinano tali elevati differenziali di genere nell’accesso al mondo del lavoro sono da anni noti a tutti, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di porvi rimedio e così se oggi ci ritroviamo ad avere uno tra i più bassi indici di natalità lo dobbiamo anche allo scarso interesse che il legislatore ha avuto nei confronti della conciliazione tra vita familiare e vita professionale: è un dato di fatto incontrovertibile quello che vede il gap tra il tasso di occupazione maschile e femminile allargarsi all’aumentare della prole. Ciò allora dimostra che la strada verso la parità di accesso al lavoro passa anche attraverso un cambiamento culturale di visione del binomio famiglia-lavoro.
Proprio per questi motivi, sin dal primo giorno del mio ingresso in Senato, mi impegnerò affinché si pongano in essere azioni urgenti e necessarie per la conciliazione e le pari opportunità nell’accesso al lavoro. In particolare mi impegnerò a sviluppare cinque azioni che ritengo indispensabili: sviluppo delle politiche di potenziamento dei servizi di assistenza per la prima infanzia, promuovendo il consolidamento e la diversificazione della offerta di asili e nidi anche presso le pubbliche amministrazioni e i luoghi di lavoro; revisione dei criteri e delle modalità per la concessione dei contributi di cui all’art. 9 della legge 8 marzo 2000, n. 53, allo scopo di favorire proposte progettuali che prevedano forme di flessibilità degli orari e dell’organizzazione del lavoro, comprese le attività di formazione e aggiornamento, volte a favorire il reinserimento delle lavoratrici e dei lavoratori dopo un periodo di assenza per motivi legati ad esigenze di conciliazione; promozione di nuove relazioni industriali per il rilancio del lavoro a tempo parziale e degli altri contratti a orario ridotto, modulato e flessibile che abbia da un lato una funzione di contrasto del lavoro nero e dall’altro di incremento dei tassi di occupazione femminile; sostegno a iniziative tese ad aumentare la partecipazione femminile in settori di occupazione non tradizionali come ad esempio quello legato alla green power; avvio di un negoziato con Bruxelles per individuare misure di sostegno e incentivazione della occupazione femminile in particolare nel Mezzogiorno, facendo in modo che l’applicazione del nuovo regolamento europeo in materia di aiuti alla occupazione sia meno rigida nelle norme che prevedono l’esclusione di forme di incentivazione di tipo geografico.
Tutte queste azioni le realizzeremo grazie al sostegno degli elettori e all’impegno che il PD si assumerà a partire dal 26 febbraio, quando comincerà la costruzione di quella che, in questa entusiasmante campagna elettorale, abbiamo definito “L’Italia giusta”.
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