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Dl migranti, Musolino: «Nessuna sostituzione etnica, provvedimento inutile e pericoloso»

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Passato al Senato, il decreto Migranti proposto dal Governo Meloni è pronto per passare alla Camera dei Deputati. La senatrice messinese di Sud chiama Nord, Dafne Musolino, ha votato “no” al Dl dell’esecutivo e spiega perché: «Provvedimento inutile e pericoloso, perché non interviene sulle cause che hanno prodotto la tragedia di Cutro e rischia soltanto di spingere i migranti ai margini della legalità».

Dopo una mattinata di tensioni, il Dl Migranti ha ottenuto il via libera dal Senato con 92 voti favorevoli e 64 contrari. Tra i “no” anche quello della senatrice messinese di Sud chiama Nord, e vicepresidente del Gruppo per le Autonomie, Dafne Musolino, intervenuta in Aula per spiegare le proprie motivazioni.

«Il Governo – dice Musolino – persegue una strada ideologica che prima o poi si scontrerà con la realtà. In Italia non è in corso nessuna sostituzione etnica ed è gravissimo che un Ministro legittimi certe pericolose suggestioni. Certe teorie del complotto avvelenano i pozzi del dibattito, esattamente come lo fa quella vignetta offensiva e sessista, dalla quale prendiamo con forza le distanze, nei confronti della famiglia del Ministro». Il riferimento è alle recenti dichiarazioni del Ministro all’Agricoltura, Francesco Lollobrigida (FdI), che, nel corso del convegno Cisal ha affermato: «Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada».

L’intervento della senatrice Dafne Musolino prosegue poi passando dai dati: «Negli ultimi 12 anni – evidenzia la parlamentare di Sud chiama Nord – la percentuale di stranieri è cresciuta appena dell’1,8%. La verità è che all’Italia serve un governo intelligente del fenomeno migratorio, come chiedono da tempo le imprese che scontano gravi problemi di manodopera e come indica anche il Documento di Economia e Finanza del Ministero dell’Economia: aumentando di un terzo la quota di stranieri, il debito pubblico italiano scenderebbe di 30 punti. Dati oggettivi che, uniti alla tragedia di Cutro, dovevano spingere il Governo a un cambio di prospettiva. Ripristinando anche una missione di soccorso in mare, per obbligare l’Europa alla modifica di norme che, come ha detto il presidente Mattarella, sono preistoriche».

«E invece – conclude – nulla di tutto questo: si continua sulla strada della criminalizzazione e di norme sempre più restrittive che non sortiscono alcun effetto deterrente sulle partenze, come vediamo anche in queste settimane: dopo l’introduzione delle norme contro le ONG, gli sbarchi sono triplicati. È un provvedimento contro l’interesse del Paese e contro i suoi principi di umanità e solidarietà. Per questo voteremo contro».

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