“La tragedia avvenuta ieri in Puglia, lo scontro frontale tra due treni che viaggiavano sullo stesso binario, il bilancio di 27 morti, 50 feriti, riporta drammaticamente alla memoria un’altra sciagura ferroviaria avvenuta in Sicilia, a Rometta marea, nel messinese, quando il 20 luglio 2002 furono otto i morti e 47 i feriti nel deragliamento del Palermo-Venezia: in quel caso, a causare l’incidente furono lavori di manutenzione mal eseguiti sulla linea. Ieri no, a Bari, due treni viaggiavano sullo stesso binario, unico, come in gran parte del meridione. Ieri, due treni, in presenza di un governo nazionale che pensasse a modernizzare la linea ferroviaria al nord come al sud, probabilmente sarebbero arrivati in stazione come da programma, con un carico passeggeri sano e salvo. Ma siamo al sud, e la Puglia come la Sicilia sono dimenticate da circa 30 anni. Da chi c’era e da chi c’è”.
L’amara dichiarazione è di Giambattista Coltraro, capogruppo all’Ars di Sicilia democratica, che da tempo batte sul ‘nervo scoperto’ dei trasporti in Sicilia.
“Apprendo dalla stampa- prosegue Coltraro – che per il tratto ferroviario in cui si è verificata l’odierna sciagura, fra Corato e Andria, era programmato il raddoppio del binario, ma, la beffa, poco meno di un mese fa, il 16 giugno, Ferrotramviaria Spa aveva spedito alla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea un avviso con la decisione di prorogare il termine di scadenza della gara per il raddoppio dal 1 al 19 luglio. Dunque una tragedia che, nei tempi e con il giusto impegno tra le parti, poteva essere evitata.
La pagina più buia delle Ferrovie italiane è stata scritta ieri, con i 27 morti ( ma il numero potrebbe aumentare) di una tragedia annunciata. Da deputato di una regione, la Sicilia, che potrebbe registrare sciagure della stessa portata, dato lo stato d’abbandono in cui versa la nostra rete ferroviaria, chiederò all’assessore competente al ramo la convocazione di un
tavolo tecnico, e di stabilire una trattativa con Roma perchè, almeno, la tragedia di Bari serva a tutto il meridione; perchè non accada più che il sud sia posto alla stregua dell’anticamera dell’inferno. Il premier Renzi ha scritto su Twitter: ” Lacrime e dolore per le vittime e le loro famiglie. Ma anche tanta rabbia”. Noi non vogliamo nè lacrime , nè dolore. Noi vogliamo interventi, raddoppio ferroviario e alta velocità” – conclude secco Giambattista Coltraro.
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