Il consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo interpella il Primo cittadino e il Direttore generale dell’Amam per la grave situazione di degrado in cui versa il villaggio di S. Saba per la fuoriuscita di liquami fognari nella pineta di Calamona. Una situazione critica che incide enormemente e negativamente sul turismo e che spinge Biancuzzo a effettuare l’ennesimo sollecito: «Questa preziosa tradizione rischia di perdersi ˗ scrive ˗ per il vistoso degrado della via lungo mare, ormai ridotta a un colabrodo, con avvallamenti e buche, marciapiedi inesistenti, alle aiuole non viene fatta una ordinaria manutenzione, alberi non potati. Le ringhiere in ferro mai pitturate e la ruggine orami fa da padrona e potrebbe diventare un gravissimo pericolo per la pubblica incolumità».
A questa condizione di base si aggiungono altri disagi provocati dai venti che «hanno sparpagliato sulla strada spazzatura, mai raccolta, nei mesi di luglio ed agosto cumuli di spazzatura restava li, rimossa dopo giorni e giorni. Liquami fognari fuoriescono da diversi giorni sul lungo mare di San Saba, riempiendo la strada comunale di liquidi puzzolenti e le macchine in transito schizzano i liquidi copiosi sui turisti ancora rimasti per godere gli ultimi giorni di sole, naturalmente dopo i liquidi vanno a finire sulla spiaggia. L’impianto di pubblica illuminazione che conduce alle montagne di sabbia, denominato paradiso perduto, non è stato mai ultimato. L’accesso alle montagne di sabbia è a rischio per anziani e bambini, l’arenile è ormai ridotto sotto il meraviglioso pendio. La spiaggia delle famose montagne di sabbia la più bella di Messina rischia di morire».
Inoltre, «nella pineta di Calamona ˗ aggiunge ˗, sempre nel villaggio San Saba, un fiume di liquami dopo aver inquinato l’ambiente e attraversato la strada vanno a finire in mare. Immediatamente ho segnalato l’anomalia per ben due volte per iscritto e sollecitato l’intervento con il mio cellulare personale, neanche a dirlo nulla è stato fatto, la fogna è li che inquina il mare. Tanto, come la solito non succede niente. Se invece qualcuno pagasse per questi reati e per i ritardi di interventi di riparazione allora cambierebbe qualcosa. Tanto poi ˗ conclude ˗ si trovano delle scuse e tutto passa. Restano i disagi per i cittadini. Sicuramente andando di questo passo inquineremo il mare poi nessuno, naturalmente, sa niente».
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