Il Consiglio Comunale ha bocciato il piano di liquidazione di ATM Messina segnando così la prima vera sconfitta politica del sindaco Cateno De Luca. Dopo settimane, mesi, di tira e molla, rimproveri e tensioni, una delle delibere più importanti per il Primo Cittadino non passa la prova dell’Aula, ma la questione non è ancora chiusa.
Sono state giornate intense per la politica messinese. Dopo mesi di rinvii e recriminazioni, la delibera riguardante il piano di liquidazione di ATM è finalmente approdata in Consiglio Comunale per essere poi bocciata, dopo 6 ore di discussione, per una manciata di voti.
Con 12 astenuti (più il presidente Claudio Cardile che, di norma, si astiene dalle votazioni salvo in casi eccezionali) e 11 favorevoli, il documento non passa, ma Cateno De Luca non getta la spugna, forte dell’interpretazione fornita dal segretario generale Rossana Carrubba sulle effettive conseguenze della votazione.
Sì, perché, secondo quanto spiegato dal Segretario Generale, la votazione in realtà non avrebbe valore vincolante perché il documento portato in Aula prevederebbe semplicemente una presa d’atto da parte del Consiglio Comunale. Dando per assodata la validità di questa interpretazione, non resta che vedere cosa effettivamente accadrà e cosa significherà portare avanti una liquidazione senza il consenso dell’Aula, così come sembra intenzionato a fare il sindaco Cateno De Luca.
A far pendere l’ago della bilancia verso la bocciatura sono stati, in particolare, due consiglieri del centrodestra, Giovanni Scavello e Giandomenico La Fauci. Il “no” del PD e del Movimento 5 Stelle, concretizzatesi nell’astensione, era già stato annunciato nei giorni scorsi, ma l’appoggio del centrodestra su cui il Sindaco ha sempre potuto contare è venuto meno – almeno in parte – per la prima volta ieri pomeriggio.
Lo scenario che si apre adesso non appare certo roseo per il Primo Cittadino che, dopo le aspre critiche dei giorni scorsi e gli ultimi attacchi al Consiglio Comunale (conditi di parole forti e insulti veri e propri), non riesce a incassare il consenso che si aspettava. Se le cose dovessero continuare così non è escluso che Cateno De Luca – che solo pochi minuti fa ha definito la scelta del Consiglio «una ripicca e vendetta politica nei miei confronti» – decida di staccare la spina e mandare tutti alle elezioni, come sembrano far pensare alcune sue parole di ieri.
Come hanno votato i consiglieri comunali
Gli schieramenti di ieri in Aula sul piano di liquidazione di ATM sono stati questi: il PD al completo (Libero Gioveni, Gaetano Gennaro, Antonella Russo, Felice Calabrò e il presidente Claudio Cardile) si è astenuto, così come Alessandro Russo di Libera Me, il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle (Cristina Cannistrà, Giuseppe Fusco, Serena Giannetto e Francesco Cipolla) e due esponenti del centrodestra, Giandomenico La Fauci e Giovanni Scavello. Il gruppo misto (Salvatore Sorbello, Salvatore Serra e Alessandro De Leo) e il resto del centro destra (Giovambattista Caruso, Dario Zante, Nicoletta D’Angelo, Pierluigi Parisi e Francesco Pagano) invece, ha votato sì.
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non è la sconfitta di Cateno De Luca ma della politica , è la sconfitta della città , è la sconfitta di quella parte di cittadini che vogliono la città bella e produttiva , e questa non è democrazia ma l’attestazione dell’opportunismo .
Invece dovremmo apprezzare che per la PRIMA volta il Consiglio abbia detto “no” alle proposte di De Luca. Davvero dopo 18 mesi ancora non ci rendiamo conto di come stia smembrando le società e ricostruendole a sua discrezione? Doveva togliere le partecipate e ne ha fatte altre 3 (arisme, messina social city e patrimonio spa), doveva “rivoluzionare il trasporto pubblico” e ci ha propinato autobus tedeschi di seconda-terza mano con la segnaletica in tedesco… È ora che si dica basta, e se il consiglio comunale finalmente prende posizione dobbiamo solo ringraziare.