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Ddl antiparentopoli: secondo Crocetta il deputato messinese Rinaldi è già fuori

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crocetta1Crocetta non ci sta e ieri all’Ars l’ha detto chiaro e tondo: secondo il ddl antiparentopoli il deputato Franco Rinaldi, indagato lo scorso Giugno nell’ambito dell’inchiesta sulla Formazione, è già fuori. Le reazioni del Presidente della Regione Rosario Crocetta non si sono fatte attendere dopo la confusione scatenatasi nella Sala d’Ercole a proposito del ddl antiparentopoli, che decreta appunto l’incompatibilità tra la commistione di interessi politici ed economici nella pubblica amministrazione. Il Presidente della Regione è infatti immediatamente intervenuto dopo l’annuncio del presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars, Marco Forzese, e la sua intenzione di rinviare il testo del ddl al Governo Regionale, a causa dell’assenza in aula di rappresentanti del Governo alla seduta della commissione, e le polemiche del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, per rimuovere gli elementi di incostituzionalità inseriti nel dibattito precedente sul provvedimento. Crocetta definisce paradossale il rinvio del ddl al Governo poiché ormai modificato dalla commissione. E ribadisce l’importanza di decretare l’incompatibilità di certi interessi e certi politici così come accade già nel campo della sanità, dove chi ha una convenzione d’affari nel settore sanitario non può essere candidato senza prima sciogliere la convenzione stessa, causa di ineleggibilità.

Crocetta non ha intenzione di fare “figli e figliastri”, la legge anticorruzione deva valere anche nel campo della formazione. Proprio a questo proposito il presidente della Regione ha chiamato in causa il deputato messinese del Pd Franco Rinaldi, ribadendo la sua incompatibilità proprio grazie a questa legge. Rinaldi infatti era stati indagato, lo scorso giugno, nell’ambito dell’inchiesta sulla formazione. Associazione a delinquere finalizzata al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Questa l’accusa che la Procura di Messina ha ipotizzato per il parlamentare nazionale messinese del Pd Francantonio Genovese, il cognato e parlamentare regionale del Pd, Franco Rinaldi, le rispettive mogli dei due, Chiara ed Elena Schirò. Indagate anche la sorella di Genovese, Rosalia, il nipote Marco Lampuri, e Nicola Bartolone, Graziella Feliciotto, Salvatore Natoli, Roberto Giunta e Concetta Cannavò. La loro iscrizione sul registro degli indagati scaturisce dalle indagini sugli enti di formazione avviate dalla Procura per far luce sull’utilizzo dei finanziamenti regionali ai vari enti impegnati nell’avviamento alle professioni.

 

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