Circa tre ore di confronto, polemiche incluse, sulla relazione del primo anno di attività, tra i giornalisti di Messina e l’Amministrazione. Dall’ATM alla raccolta differenziata e alla cultura passando per i temi principali che hanno caratterizzato questo primo anno di mandato, il sindaco Cateno De Luca e la sua Giunta sono stati bersaglio delle domande dei giornalisti di Messina. Non sono mancate, come di consueto, frecciatine agli assenti, dai sindacati all’Amministrazione Accorinti (con cui, ha ribadito il Primo Cittadino, il confronto del 16 novembre si farà).
Trasporto pubblico e ATM: dai bus al Tram
Si parte dal nodo più spinoso, i conti e i «balletti di cifre» di ATM tirati in causa da Alessio Caspanello che ha chiesto di fare chiarezza sulla questione e sul piano riguardante il trasporto urbano di Messina, in particolare per quel che riguarda il tram (su cui l’amministrazione ha fatto un importante dietrofront).
Per quel che riguarda i conti: «Noi ci basiamo su informazioni contenute in documenti ufficiali – ha chiarito Cateno De Luca –, tutto il resto sono rumori, denunce tardive di personaggi che hanno svolto lo stesso ruolo per oltre dieci anni. Non ho ancora visto un documento in cui si dica che i nostri dati sono sbagliati». Ma «è stato portato in Procura» ha replicato Caspanello.
«La ricostruzione dei numeri è stata fatta attraverso fonti storiche, coinvolgendo tutti i soggetti competenti – ha risposto il Primo Cittadino. Nei prossimi giorni i liquidatori forniranno ulteriore documentazione. La messa in liquidazione dell’ATM non dipende dal balletto di numeri, è già stato sacramentato in tutti i documenti (e nessuno l’ha mai smentito) che l’ATM andava messa in liquidazione già nel 2010».
Sulle questioni tecniche riguardanti percorsi e piani per bus e tram, il microfono è passato all’assessore a Mobilità e Trasporti Salvatore Mondello che ha voluto partire dalle tante proteste riguardanti le linee e, in generale, il nuovo piano di esercizio: «Abbiamo stabilito con ogni singola circoscrizione quelle che sono le criticità facendo i conti di quelle che sono le risorse a disposizione – ha precisato. Per quel che riguarda il tram, non può essere smantellato ma può essere rinnovato, lo ha detto il Ministero. Abbiamo la possibilità di accedere a due maxi finanziamenti e stiamo definendo un piano per ridurre i tempi di percorrenza e incentivare il servizio che è la spina dorsale di tutto il sistema delle linee».
A questo scopo, ha aggiunto Mondello: «25 milioni di euro di fondi europei saranno usati per opere connesse alle attività collaterali al tram, che deve diventare una risorsa per la città». Insomma, i conti per lo smantellamento della linea tranviaria erano stati fatti “senza l’oste” (il Ministero) e forse con troppa sicurezza. La marcia in dietro su questo punto è stata necessaria.
Scadenze e ritardi sulla raccolta differenziata a Messina
Così come per i conti ATM, anche sulla raccolta differenziata e sulla MessinaServizi Bene Comune sembrerebbe aleggiare lo spettro delle “precedenti amministrazioni”. Alla richiesta, posta da noi di Normanno, di chiarimenti sui tempi di attuazione e sui ritardi del porta a porta, Cateno De Luca e Giuseppe Lombardo (presidente della partecipata che si occupa dei rifiuti in città) sono apparsi sulla stessa lunghezza d’onda.
«Ciò che avevamo programmato col Salva Messina sui premi aziendali dimostra che il Re è nudo – ha esordito il Sindaco. Faccio riferimento a quanto avvenuto con l’ex direttore generale Iacomelli. Davamo per scontato che alcune cose fossero state fatte, ma non era così. Poi abbiamo subito lo stacco della spina di MessinAmbiente e con le possibili conseguenze, della Legge Madia. Ci siamo trovati con una scatola vuota».
La Legge Madia lega la stessa esistenza di MessinaServizi a quanto avvenuto con il fallimento di Messinambiente e ancora sulla Partecipata comunale pende la “spada di Damocle” del CGA che deve valutarne il destino. In quest’ottica, l’opzione privatizzazione continua ad affacciarsi nei discorsi del Primo Cittadino.
Ma con il porta a porta a che punto siamo? Lo ha chiarito il presidente Lombardo che ha fissato due date: la “chiusura” delle due zone, Nord e Sud, e il conseguente avvio del servizio in queste aree entro fine novembre o inizio dicembre; la messa a regime di tutta la città entro febbraio 2020. Date che comunque si distaccano notevolmente da quel luglio 2019 preventivato la scorsa primavera.
Su questo, Lombardo ha specificato: «Dicembre 2018 ha visto chiudere la fase della precedente amministrazione. Noi abbiamo messo in campo tutte le attività necessarie, ma siamo partiti con 10 mesi di ritardo. Abbiamo servito una zona completa a Sud e una a Nord, lunedì si parte con alcuni villaggi costieri, giorno 11 novembre sarà il turno della seconda zona sud. L’obiettivo è di chiudere le due aree entro fine novembre inizio dicembre, abbiamo acquisito tutto ciò che ci serve dai cestelli ai carrellati ai mezzi. Ancora stiamo distribuendo e, man mano che si chiudono le zone, partono i servizi. Il trend comunque è in crescita».
Il tutto, ha concluso, con una carenza di personale di 250 unità cui si sta cercando di far fronte: «Domani – ha annunciato Lombardo – verrà pubblicata la graduatoria per l’assunzione di 100 persone».
L’assenza della cultura nel piano della Giunta De Luca
Tallone d’Achille dell’Amministrazione, le attività culturali portate avanti (o non portate avanti) dalla Giunta negli ultimi 15 mesi hanno riscosso le critiche più accese, condivise da buona parte della sala ed esternate prima da Lucio D’Amico e da Rosaria Brancato.
«Nel primo anno di attività non abbiamo dato spazio alla cultura – ha ammesso De Luca. La motivazione? Nel quadro generale, le iniziative culturali per Messina sono state messe in secondo piano dall’Amministrazione per curare prima altri settori. Se prima non si pulisce la città, non si fa una ricognizione dei beni immobili del Comune e non si pensa in generale ai servizi, ha chiarito il Sindaco, non si può pensare alle attività culturali. Questo perché, ha aggiunto, quando i turisti arrivano devono trovare ad accoglierli un ambiente che li spinga a restare in città. Una visione, quella dell’Amministrazione che sembra legare inscindibilmente turismo e cultura senza però, verrebbe da dire, considerare quella parte dell’attività artistica che con il turismo non ha niente a che fare.
Ma qualche novità, ha anticipato il Primo Cittadino, potrebbe arrivare con il nuovo assessore Enzo Caruso con cui si dovrebbe dare attuazione a un piano cultura targato De Luca. Non più solo sagre, zampogne e bande locali, ma anche molto altro. O almeno, così sembrerebbe.
Messina Patrimonio Spa: l’ennesima partecipata inutile?
E alla cultura è strettamente legata la questione della nuova società partecipata, l’ultima nata dalla Giunta De Luca, la Messina Patrimonio Spa, su cui ha puntato l’attenzione Lucio d’Amico chiedendosi quanto effettivamente possa essere utile. Alcune delle strutture di proprietà del Comune, infatti, potrebbero vedere una rivalutazione anche in questo senso.
«Sul patrimonio comunale di Messina – ha ribadito De Luca – in passato non si è fatto nulla, si è solo pensato alle procedure di dismissione, ma la valorizzazione e la riqualificazione richiedono anche altro. Un primo passo sarà quello di tagliare i costi inutili. Il nostro obiettivo è riqualificare i beni immobili che abbiamo, anche liberandoci di quelli che non sfruttiamo».
«Tra un anno vedremo se questa società è stata utile oppure no – ha concluso. Intanto datemi il beneficio del dubbio».
Altri temi
Ma nel corso della mattinata della Giunta De Luca sono stati toccati, seppur più brevemente, altri temi “caldi” di questi giorni sollecitati dal giornalista Marino Rinaldi: la possibile riapertura di piazza Cairoli al traffico e la gestione dei Giardini di Montalto.
Sul primo punto la rassicurazione sia dell’assessore Mondello che del Sindaco: «Non è prevista». Anzi, sembrerebbe si stia lavorando per una maggiore pedonalizzazione della città. Per quel che riguarda, invece, i Giardini di Montalto (per i quali Puli-Amo Messina farà una marcia domani), la questione è più complicata: il Comune continua a rivendicarne la proprietà e il possesso, così come la Curia. Il contenzioso, in ogni caso è ancora in corso e, vista la situazione, il Primo Cittadino non intende «dare gestione diretta perché sarebbe in violazione di legge». Ci sarà però, in futuro, un avviso per l’affidamento.
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