Messina. Nessuna occupazione di Palazzo Zanca da parte del candidato a sindaco Cateno De Luca, bensì una denuncia alla Corte dei Conti e alla Procura di Messina per la mancata revoca di Renato Accorinti della delibera della discordia dei 120mila euro.
Cateno De Luca ha deciso ironicamente di iniziare una raccolta fondi per trovare il denaro necessario per gli eventi previsti per il 16 e il 17 settembre con il Dalai Lama e convincere Accorinti a non utilizzare fondi pubblici.
«Non c’è nessun obbligo nello statuto della Fondazione TaoArte – afferma Cateno De Luca – che preveda il conferimento di queste risorse, quindi il Comune di Messina ha, di fatto, regalato 120mila euro alla Fondazione, chiedendo di destinarli agli eventi del Dalai Lama».
L’unico socio (gli altri tre sono il comune di Taormina, la Città Metropolitana di Messina e la Regione Sicilia), spiega Cateno De Luca, che avrebbe contribuito economicamente alla gestione di Taormina Arte è il Comune di Messina, con il solo scopo, sostiene il candidato a sindaco, di riuscire a invitare il Premio Nobel per la Pace. «Messina, attualmente, non ha un bilancio di previsione – continua De Luca – quindi Accorinti non sapeva come fare per realizzare il suo sogno. Con questo escamotage ha risolto il problema, ponendo un vincolo a TaoArte sull’utilizzo dei fondi».
La giusta soluzione, secondo De Luca, sarebbe stata quella di rinunciare allo stipendio di due mesi da parte della Giunta e il Sindaco e dedicare questi importi all’organizzazione degli eventi che vedranno ospite il Dalai Lama a Messina.
È doveroso precisare, però, che nella delibera del 3 agosto non è stato posto nessun obbligo da parte di Accorinti a TaoArte di utilizzare i 120mila euro, bensì è stata data l’autorizzazione di utilizzare tali fondi, nel caso in cui i soldi dello sbigliettamento (10 euro gradinata e 30 platea) non bastassero a coprire le spese di organizzazione dei due eventi.
Di seguito il video con le dichiarazioni di Cateno De Luca sulla vicenda.
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DE LUCA SANTO SUBITO