Un incontro immediato con l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato per avere chiarezza in merito alle intenzioni della società nell’area dello Stretto. A chiederlo, con una lettera inviata all’Ad, ing. Michele Mario Elia, il deputato Vincenzo Garofalo.
“Secondo quanto riportato oggi dai giornali- scrive- nell’incontro di ieri con le Segreterie delle Federazioni Nazionali dei Trasporti il delegato di FS, ing. Savino, avrebbe comunicato la totale assenza di sovvenzioni statali per la continuità territoriale dei siciliani, la non disponibilità dei 30 milioni di euro per il servizio ex Metromare, il taglio dei 47 milioni per la continuità territoriale e avrebbe, infine, annunciato la nuova offerta del servizio da parte di FS che comporterebbe una perdita stimata di 700 posti di lavoro. Trattandosi di notizie riportate- continua- ritengo sia indispensabile e urgente una comunicazione ufficiale dal Gruppo da Lei guidato per confermare o smentire quanto è apparso negli articoli”.
L presa di posizione è netta: “Non permetteremo che si facciano passi indietro. Nel corso di ogni incontro con Fs- ribadisce Garofalo all’ing. Michele Mario Elia- il Ministro ha sempre posto come requisiti irrinunciabili di qualsiasi Piano di riorganizzazione aziendale nell’Area dello Stretto, il mantenimento dell’attuale livello occupazionale e il miglioramento dei servizi resi agli utenti siciliani da decenni penalizzati da un’offerta che è ben lontana dal raggiungere livelli accettabili di efficienza. Se le notizie diffuse corrispondessero al vero risulterebbe tradita l’intera linea indicata dal Governo e il piano non potrebbe in alcun modo essere accettato”.
Dura anche la reazione di Nino Germanà (Ncd). “Io non riesco a crederci! In un Paese civile non può esistere una situazione simile, specie considerati gli oltre 3 miliardi di finanziamenti stanziati in Sicilia a beneficio delle ferrovie: parliamo di soldi pubblici, denaro di quegli stessi cittadini a cui oggi si nega un diritto come se non fosse tale”, così il deputato regionale commenta la notizia che conferma il taglio dei treni a lunga percorrenza dalla Sicilia verso lo Stivale, a partire dal giugno prossimo.
“Sì, sono incredulo ma sono anche indignato e lo sono non soltanto da siciliano ma da italiano. La continuità territoriale è un diritto sancito dalla nostra Costituzione ed è inammissibile non venga garantita. Si tratta di una decisione che non può essere accettata e chiedo al Ministro dei trasporti, On. Maurizio Lupi, di intervenire con estrema urgenza affinché Rfi torni sui propri passi al più presto. Giacchè -prosegue l’onorevole Ncd- la condizione dei trasporti ferroviari, e non solo, in Sicilia è talmente disastrosa e inadeguata al soddisfacimento delle esigenze di un territorio che è abitato da oltre cinque milioni di cittadini, nonché frequentato da un alto flusso di turisti stagionali, che la giusta e ovvia direzione da intraprendere dovrebbe essere la valorizzazione e il miglioramento delle condizioni delle infrastrutture e dei mezzi, non certo la loro riduzione o cancellazione drastica. I siciliani-conclude il deputato- sono italiani come i cittadini di tutte le altre regioni; i siciliani sono contribuenti come tutti i cittadini del resto d’Italia”.
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