Al Consiglio comunale sono servite tre sedute per approvare il piano Aro che andrà a regolamentare la gestione dei rifiuti per i prossimi anni. Ieri sera un’Aula semivuota (solo 18 i consiglieri presenti) ha detto sì alla delibera presentata dalla Giunta, con 15 voti favorevoli e due astensioni. Da domani inizia, quindi, un nuovo futuro che l’amministrazione comunale ha già tracciato scegliendo la strada della gestione in house da affidare all’Amam.
A votare favorevolmente il piano Aro i consiglieri Burrascano, Amata, Caccamo, Cardile, Fenech, Gennaro, Mondello, Pagano, Perrone, Rella, Risitano, Rizzo, Trischitta, Vaccarino, De Leo. Astenuto come da prassi il presidente Emilia Barrile così come Daniela Faranda.
Quest’ultima, durante il suo intervento, ha posto un interrogativo che sintetizza perfettamente l’incertezza che regna sul futuro del comparto rifiuti. “Non so cosa succederà al servizio dopo l’approvazione del piano Aro – ha dichiarato il capogruppo Ncd – l’amministrazione ha insistito su una soluzione che non dà garanzie. Non mi è chiaro il percorso che porterà alla gestione dei rifiuti, non siamo certi che l’Amam sia in grado di poter assorbire Messinambiente. Ad argomentare, oltre all’assessore Ialacqua, ci sarebbe dovuto essere anche il Sindaco”.
E proprio su questo punto restano ancora tanti dubbi da sciogliere. I revisori dei conti hanno già espresso parere negativo sulla fusione tra l’azienda che gestisce la rete idrica cittadina e Messinambiente. Soluzione su cui lo stesso assessore al Bilancio Luca Eller ha manifestato più di una perplessità, ponendosi di fatto in antitesi con il diktat della Giunta Accorinti. Nei giorni scorsi Eller aveva consigliato di analizzare dettagliatamente la situazione con serie indagini di mercato, senza ostinarsi a tutti i costi a considerare la gestione in house come unica strada percorribile.
E ieri sera a difendere la scelta dell’amministrazione di dare fiducia alla gestione pubblica c’era soltanto l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua, solo contro tutti. Un dato che i più maliziosi potrebbero interpretare come segnale di spaccatura all’interno della Giunta. Tuttavia, l’amministrazione prosegue senza tentennamenti e nelle prossime ore Accorinti potrebbe optare per un’ulteriore deroga che manterrebbe in vita Messinambiente fino a quando i tempi saranno maturi per approdare alla gestione in house. Qualora poi l’Amam non dovesse essere nelle condizioni di garantire la continuità del servizio, l’alternativa è stata individuata nella Somer.
La seduta si è aperta con il minuto di raccoglimento per la giovane Lorena Mangano, morta dopo un’agonia di due giorni in seguito all’ incidente di domenica scorsa, avvenuto in via Garibaldi. Successivamente, l’Aula è passata all’esame dei nove emendamenti, due dei quali sono stati annullati dal consigliere Giuseppe De Leo prima che si procedesse alla votazione. A ricevere l’ok, le tre modifiche proposte dal capogruppo Udc Mario Rizzo. La prime due sono di natura più che altro formale, finalizzate a sottolineare come il Consiglio si sia trovato di fatto a votare un atto già impacchettato dall’amministrazione. L’ultima riguarda invece il depuratore di Mili, impianto che andrà revisionato prima del suo utilizzo nel nuovo piano rifiuti per il trattamento degli umidi e dei biogas. Formali anche i due emendamenti proposti da De Leo e approvati dall’Aula che ha detto sì anche alla proposta di Cambiamo Messina dal Basso sulla risoluzione della discrasia tra Tari e piano Aro.
Sotto l’attento sguardo dei dipendenti di Messinambiente, la seduta è proseguita con alcune considerazioni politiche dei pochi consiglieri presenti. A prendere la parola per prima è stata Elvira Amata. “L’amministrazione non può portare in Aula un atto così importante in extremis e per di più già impostato. Il Consiglio avrebbe dovuto avere più tempo per analizzare altre soluzioni, la Giunta è ormai chiusa in un cerchio magico, non c’è più democrazia. Questo non è modo di fare politica. Mi chiedo che fine faranno i lavoratori, chi subentrerà a gestire i rifiuti”?
E’ stato poi il turno di Mondello. “Dovevamo essere presi maggiormente in considerazione su un atto le cui linee guida non sono presenti nella delibera. Il nostro voto è un segno di responsabilità per i cittadini, siamo chiamati a farlo”. Considerazioni simili anche dal capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Trischitta: “La presenza dei dipendenti in Aula testimonia l’importanza dell’atto, voto favorevolmente per la città, così come fatto per i bilanci. La linea politica di questa amministrazione nel settore rifiuti è stata vergognosa. Messinambiente ha 526 dipendenti che dovevano essere coordinati in modo migliore, ritengo però che la gestione in house sia la strada più corretta dopo le esperienze negative del passato con i privati”.
A concludere il consigliere Gaetano Gennaro che ha rappresentato il Pd fino alla fine insieme con Claudio Cardile. Il capogruppo Antonella Russo ha infatti lasciato l’Aula pochi istanti prima della votazione, suscitando le ire di Trischitta. “Ialacqua – ha spiegato Gennaro – si è addossato tutte le responsabilità, lo hanno lasciato solo forse per evitare imbarazzi. Noi prendiamo atto di un percorso già individuato per il quale sarà l’amministrazione a rispondere”.
Andrea Castorina
(216)