Comune. Il “pessimismo” di Calabrò che fa i conti in tasca alla gestione Buzzanca, che replica: “Chieda conto anche a Genovese”

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messinapalazzozancaIl Comune è in deficit finanziario strutturale. Non è una sorpresa. Il capogruppo al Comune del Pd Felice Calabrò rende nota la relazione del Collegio dei Revisori al consuntivo 2011 dell’amministrazione comunale. Atto che si collega agli allarmi del commissario Luigi Croce, che il primo gennaio 2013 potrebbe proporre al consiglio la richiesta di dissesto economico. Calabrò attacca l’ex giunta Buzzanca sul risanamento finanziario. “I vizi, le criticità, le irregolarità, i rilievi da cui muove l’organo di controllo, sono, ovviamente per grandi linee – attesa l’approfondita analisi tecnica del collegio – tali e quali a quelli rappresentati dal Pd, in più e più occasioni – scrive il capogruppo – e precisamente: mancata risoluzione e/o incapacità ad affrontare, accertandone la reale consistenza, i rapporti di dare ed avere tra Comune di Messina e società partecipate, in particolare Atm e Ato3/Messinambiente; scarsa propensione a recuperare i propri crediti; scarsa capacità a riscuotere le proprie entrate; eccessivo e sistematico ricorso alle anticipazioni di tesoreria che, peraltro, oltre ad evidenziare la carenza di liquidità dell’Ente, derivante anche dalla incapacità ad incassare di cui sopra, ha determinato il pagamento di elevati oneri accessori, quali interessi passivi; incapacità ad attuare il piano di dismissioni immobiliari, il cui gettito avrebbe dovuto consentire il pagamento dei debiti fuori bilancio; costante e preoccupante insorgenza di debiti fuori bilancio, tale da evidenziare lo strumento de quo come fenomeno sistematico e strutturale; scarsa pianificazione dei servizi a domanda individuale, che necessiterebbero di maggiori entrate per la copertura delle spese;  e, dulcis in fundo, eccessivi esborsi per spese di rappresentanza che, peraltro, in parte neanche rientrerebbero tra quelle così rubricate dalla legge”. Sulle spese di rappresentanza, Buzzanca, su twitter, ha replicato a Calabrò di chiedere conto anche a Francantonio Genovese, ex sindaco. Ma Calabrò non dà tregua e chiede: “Può catalogarsi come spesa di rappresentanza il costo della pianta offerta per l’inaugurazione di un negozio/locale/supermercato a cui è stato invitato il primo cittadino? Possono essere intese come spese di rappresentanza i costi dei necrologi? Eppure, tali spese ed altre, altrettanto pittoresche, così sono state imputate dalla precedente amministrazione, e attesa la loro ambigua natura sono state contestate dal collegio, giusta nota del 9 agosto. A parte le barzellette, proprie da propaganda elettorale, è evidente che  la precedente amministrazione ha lasciato un Comune al disastro, alla rovina, in fase terminale, da cui sarà difficile, se non impossibile, uscire”.  

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