C’è un dossier d’approfondimento sulla gestione dell’Amam e rivelerebbe informazioni molto importanti.
È quanto emerso alla conferenza stampa di questa mattina, organizzata dal movimento Cambiamo Messina dal Basso. La raccolta di documenti, analizza l’ente dal 2013 al 2016, e raccoglie tutti quegli elementi riguardanti la sua struttura, la governance e vari problemi pregressi.
“C’è un filo rosso, la trasparenza, che lega tutto ciò che abbiamo analizzato e studiato sulla gestione dell’azienda – queste le parole del portavoce Federico Alagna -. Il movimento si è prodigato per fare chiarezza su tutte quelle problematiche su cui bisognava fare luce e sono molto importanti i dati emersi dal nostro approfondimento. Lo stesso presidente Termini, a cui il sindaco Accorinti ha chiesto le dimissioni, siede ancora al suo posto. Non entriamo nel merito dei procedimenti giudiziari a suo carico, ma indipendentemente da come possa esprimersi la magistratura, non può garantire la trasparenza che noi chiediamo”.
Molti i tasselli “opachi”. Come “gli appalti sospetti – dice Alagna – concessi dall’Amam sempre alle stesse quattro/cinque aziende”.
“Un’urgenza sempre uguale, affidata alle medesime ditte, nonostante la legge preveda una rotazione – queste le parole di Vittoria Faranda, componente del movimento -“.
Anche l’esistenza di un Call Center, che costa all’azienda circa 40mila euro, e quasi mai funzionante e il servizio di Recupero Crediti affidato ad una ditta esterna. “Ma i lavoratori dell’ex Cea e quelli dell’ex Feluca non dovevano essere assunti per questo?” – si chiede Faranda -.
Ma ancora, il dossier raccoglierebbe informazioni sui vertici della stessa Azienda e farebbe perno anche sull’impossibilità, da parte di ogni cittadino, di poter accedere a documenti ufficiali. “Un caso molto strano riguarda l’organizzazione del sito internet dell’Amam – afferma la consigliera Ivana Risitano -. Dovrebbe essere garantito un accesso totale a tutte le informazioni, come i curriculum dei dirigenti, i bandi e tutti gli atti. Ma fino a qualche mese fa il sito era spoglio di ogni cosa. È stato effettuato un restyling del portale ma è possibile poter accedere solo ad un decimo delle informazioni”.
Molte le falle, gravi, che sembrano essere saltate fuori dalla ricerca effettuata da tutto il movimento di Cambiamo Messina dal Basso. Il dossier è stato posto all’attenzione del sindaco Accorinti, il quale avrebbe già provveduto a depositarlo in Procura.
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