Il cambio del sistema delle rette per gli asili nido, deliberato dalla Giunta comunale nei giorni scorsi, non va giù neanche a Cambiamo Messina dal Basso, il movimento che sostiene Renato Accorinti. Preoccupazioni e perplessità che CMdB ha espresso allo stesso assessore alle Politiche sociali, Nino Mantineo in un incontro.
«Ci preme sottolineare, anzitutto – scrivono – , la nostra ferma convinzione che una simile decisione dovesse essere accompagnata, per la sua estrema delicatezza, da un ampio confronto con la città, volto a spiegare le ragioni di una decisione chiaramente destinata a fare discutere, come nei fatti è avvenuto».
I sostenitori del primo cittadino temono problemi su più fronti: «Una questione che potrebbe divenire doppiamente penalizzante, poiché, oltre ad avere forti ripercussioni sociali, sul fronte delle pari opportunità rischia di vanificare l’importanza degli asili nido pubblici quale fondamentale strumento di aiuto per l’accesso al (ed il mantenimento del) lavoro per le donne, in una società ancora così poco attenta e sensibile su questo tema».
«Un movimento come il nostro – continuano – non si può rassegnare a questa situazione». Fin qui le perplessità, poi le proposte che CMdB ha presentato all’assessore Mantineo: «rivedere insieme il sistema delle tariffe, in modo da trovare una soluzione che consenta l’esclusione dal pagamento della fascia più bassa (in aggiunta a quel 10% comunque esente per questioni di “particolare urgenza e gravità”), pur assicurando l’adempimento degli obblighi di legge, che impongono un contributo complessivo del 36% dei costi di gestione a carico dell’utenza per i servizi a domanda individuale (nel caso degli asili nido, i costi di gestione sono calcolati al 50% del loro ammontare)».
Il movimento spiega che l’Assessore si è dimostrato disponibile al confronto: «Già da domani lavoreremo insieme per rivedere questo sistema, verificando anche, con l’Assessore al bilancio, la possibilità di trasferire fondi da altri capitoli di spesa per ridurre l’ammontare complessivo dei costi di gestione».
Ma per un problema affrontato e avviato ad una “possibile” soluzione, CMdB non riesce a digerirne uno che, purtroppo, ormai non ha alcuna soluzione, «gli 80.000 euro andati perduti qualche settimana fa e che avrebbero costituito un aiuto importante proprio in questa specifica circostanza, abbattendo le tariffe di circa la metà».
Una perdita che i sostenitori di Accorinti non possono lasciare passare inosservata, se ciò fosse possibile, sottolineano: «In questi mesi la Giunta che noi sosteniamo ha portato avanti processi virtuosi di razionalizzazione e di risparmio, che hanno coinvolto, fra tagli, sacrifici e sfide politiche ed amministrative, i vari assessorati, dipartimenti e partecipate: troviamo inaccettabile che proprio in un settore così delicato si commettano superficialità e disattenzioni dalle ripercussioni così gravi».
Non si possono recuparare i fondi perduti ma si può cercare chi ha sbagliato, così scrivono: «Rinnoviamo, pertanto, al Sindaco l’invito a rendere noti quanto prima i responsabili di questo errore ed a prendere gli opportuni provvedimenti: lo dobbiamo alle famiglie che non potranno beneficiare di questo aiuto; lo dobbiamo alla città intera; lo dobbiamo a noi stessi, Renato, ai nostri valori ed alla difesa di questa esperienza».
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