Sciolte le Province regionali, il nuovo ente che le sostituirà, la Città metropolitana, necessiterà presto di un Sindaco.
E l’occasione della prossima elezione del Sindaco della Città Metropolitana di Messina, dà l’opportunità ai Comitati Territoriali promotori della realizzazione di un aeroporto nella piana Milazzo-Barcellona, di sollecitare i canditati alla sindacatura della città metropolitana a rendere noti i programmi di sviluppo che essi intendono realizzare.
“Ai più non sfugge – scrive Carmelo Di Bartola, a nome dei Comitati per l’Aeroporto Milazzo-Barcellona -, infatti, che i previsti princìpi di partecipazione, di sussidiarietà orizzontale e verticale impongano un coinvolgimento, già nella fase preliminare di presentazione delle proposte di pianificazione territoriale indirizzata a un progetto di possibile sviluppo economico sociale, di tutta la comunità metropolitana e delle sue organizzazioni sociali, portatrici di interessi economici generali e di istanze di interesse collettivo”.
“Partecipazione e consenso – afferma Di Bartola – costituiscono infatti le pre-condizioni essenziali per avviare un effettivo processo innovativo di sviluppo economico sociale di un’area metropolitana vasta estesa, nel nostro caso, da Tusa fino a Giardini Naxos”.
“La città Metropolitana – continua – non è solo un’istituzione, un nuovo complesso di procedure, di norme e di regole, una diversa configurazione di confini amministrativi, ma è anche e soprattutto l’occasione per creare un modo nuovo e diverso di governare il territorio e di attuare strategie (ambientali, sociali, economiche, produttive, commerciali, culturali, dei trasporti ecc.), le cui dinamiche e i cui effetti vanno al di là dei semplici confini amministrativi dei comuni come oggi li conosciamo”.
“L’interesse dei Comitati Territoriali per queste tematiche – spiega Di Bartola – è soprattutto dettato dal fatto che la “funzione Metropolitana” sottolineata con maggior forza dalla L.R. 5/2015 è quella dello “sviluppo strategico del territorio metropolitano”, che si declinerà con il Piano Strategico Triennale e con le politiche attive di “promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della città”. In questa nuova prospettiva di elaborazione di piani – conclude -, programmi e progetti che partono dal basso, e prescindendo dalla sterile ricerca di responsabilità sulla colpevole inerzia delle passate classi dirigenti, I Comitati restano propositivi e chiedono chiarezza”.
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