Da Giuseppe Antoci a Massimo Finocchiaro, da Giuseppe Picciolo e Salvo Versaci a Gianpiero d’Alia e Bruno Mancuso. Tutti seduti attorno a un tavolo per stabilire programmi futuri ma soprattutto per ribadire il proprio parere negativo all’amministrazione Accorinti.
Prove generali di coalizione nel centrosinistra, dove nel tavolo che si è svolto lunedì sera erano presenti tutti i deputati nazionali e regionali, nonché i rappresentanti del Partito Democratico, dei Dr-Sicilia Futura, Centristi per la Sicilia, Area Popolare e Megafono.
Un incontro che è servito a confermare il parere negativo della coalizione sull’operato della giunta Accorinti, quindi si agirà di conseguenza votando in modo compatto Sì alla sfiducia. Un atto di coerenza secondo molti, visto che il Pd ormai da tempo ha deciso di esprimere il proprio parere negativo sugli atti finanziari presentati dall’amministrazione, mentre i Centristi e i Dr disertano l’aula. Però a dover sciogliere le riserve è proprio il Partito Democratico, nonostante tra le diciassette firme che consentono al documento di approdare in aula c’è quella della capogruppo, Antonella Russo, mentre anche il Megafono, con Angelo Burrascano, non sembra convinto dall’idea di chiudere anzitempo l’esperienza Accorinti.
Un gesto di compattezza che per la maggioranza dei presenti al tavolo potrebbe risultare vano, perché la sensazione comune è che la mozione di sfiducia non arrivi a raggiungere quota 27 voti, ma l’obiettivo è quello di mettere alle strette il centrodestra, in modo particolare il gruppo Genovese. Sfiducia o no il centrosinistra guarda comunque al futuro e tra i gruppi c’è la volontà di stare insieme, per fornire un’alternativa politica sia ad Accorinti che al centrodestra.
Qualora si dovesse tornare alle urne, l’idea è comunque quella di scegliere un candidato condiviso anche se rimane sempre in piedi l’ipotesi delle primarie di coalizione, che rappresenterebbero una novità. Infatti l’iniziativa di far scegliere all’elettorato il candidato sindaco è sempre stata del Partito Democratico, ma adesso ci sono le condizioni affinchè tutte le anime del centrosinistra si mettano in competizione per le elezioni da cui dovrebbe uscire il nome del prossimo candidato per la poltrona di primo cittadino di Palazzo Zanca.
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