Dopo essere stato assolto da tutti i capiti di imputazione di cui era accusato per il processo conosciuto come “Sacco Fiumedinisi”, il collegio di difesa di Cateno De Luca composto dal prof. Carlo Taormina e dall’avvocato Tommaso Micalizzi, scrive una lettera in cui parla di una vera e propria persecuzione ai danni del neo deputato all’ARS.
“La sentenza di oggi mette fine ad un’odissea giudiziaria che aveva come unico obiettivo quello di mettere fuori gioco dalla politica l’on. Cateno De Luca. Chi pensava di raggiungere tale scopo, gettando discredito sull’operato di De Luca e avanzando pseudo ipotesi delittuose – spiega il collegio di difesa – si dovrà ora ricredere. Sono quindici i processi nei quali ha ottenuto un’assoluzione o un’archiviazione ed è ormai chiaro a tutti che si è trattata di una persecuzione per fermare un personaggio scomodo, non controllabile, e che non scende a compromessi. Tuttavia, questi anni di processi sono serviti ad alcuni detrattori come alibi per alimentare voci in modo tendenzioso e per fomentare odio nei confronti dell’ex sindaco di Fiumedinisi, descritto come un mostro senza cuore e senza valori. Riteniamo che questi anni abbiano costretto l’on De Luca a rallentare il suo percorso politico danneggiandolo oltremodo, ma queste accuse infondate, non sono riuscite ad intaccare la dignità, la serietà e la forza di De Luca che ha lottato in prima linea per far emergere la verità. Riteniamo che anche quest’ultima vicenda relativa all’arresto di qualche giorno fa per evasione fiscale, avvenuta con una tempistica alquanto inusuale, abbia contorni poco chiari che cercheremo di evidenziare, dimostrando anche in questo caso la totale estraneità di De Luca ai fatti contestati. Sembrerebbe, da una prima analisi dei fatti, che ci siano regie occulte e sempre pronte ad agire anche in questo caso solo con lo scopo di danneggiare l’uomo politico nei momenti cruciali. Uno stato di diritto prevede che sia la giustizia a decidere su queste vicende, ma sin da ora annunciamo che non permetteremo altre speculazioni sulla questione”.
Cateno De Luca, che si trova ai domiciliari, ha autorizzato i suoi legali a diffondere queste sue dichiarazioni: «I giustizialisti a tempo, gli ipocriti a comando, gli avvoltoi sempre vicini alla stanza dei bottoni e i leoni da tastiera saranno rimasti delusi anche da questa sentenza, la quindicesima a mio favore. Speravano fossi condannato per poter gridare allo scandalo, ma ora non avranno nemmeno la decenza di chiedere scusa per le tante nefandezze scritte o dette. Io ho sempre agito per il bene comune, non ho mai pensato di sopraffare nessuno, e volevo solo realizzare delle opere pubbliche utili per il mio territorio. Da parte mia c’è sempre e solo stato il desiderio di servire la mia comunità e di agire per lo sviluppo della mia terra. Penso che i giudici abbiano compreso le mie vere intenzioni, ed io ho sempre avuto fiducia nella magistratura. Ritengo che questo processo, insieme agli altri nei quali sono stato assolto, siano un esempio per tutti i perseguitati dell’ingiustizia. Bisogna sempre credere che la verità trionferà.
E’ stato un periodo difficile per me, per la mia famiglia e per tutti i miei familiari e sostenitori, ma è stata una prova che mi ha ritemprato rendendomi più forte e determinato nella mia lotta contro la cattiva politica, i ladroni autorizzati, gli scansafatiche senza meriti e gli improvvisati da strapazzo. Le lobby e le consorterie non mi fermeranno, come non ci sono riuscite fino ad ora. Sono ottimista anche relativamente a quest’ultima azione giudiziaria avvenuta nei miei confronti, e sono certo che presto tornerò libero e dimostrerò la mia innocenza. Durante questa azione mediatico giudiziaria che mi ha messo al centro dell’attenzione nazionale, ho sentito delle incredibili dichiarazioni false e molto lesive della mia onorabilità e ho dato già mandato ai miei legali di agire di conseguenza querelando chi le ha proferite. Non permetterò che i burattini del teatrino della politica gettino ulteriormente fango su di me, solo per mere opportunità politiche. Mi fa sorridere vedere alcuni personaggi venuti dal Nord che si sono sempre dimenticati del Mezzogiorno, ergersi ora a paladini del Sud e a difensori dell’etica. Prima di parlare di me pensino al loro partito più volte al centro di scandali vergognosi. Così, come non permetterò a qualche trombato dell’ultima ora di sfogare il suo piccolo ego lanciando anatemi contro di me, solo per trovare una giustificazione al motivo per il quale gli elettori hanno pensato bene di non dargli più fiducia dopo che la sua azione politica è stato un fallimento. Sono pronto a sfidare tutti in dibattiti pubblici dove dimostrerò la pochezza delle loro idee e l’assenza della loro moralità che vanno sbandierando ai quattro venti. Tornerò in parlamento portando sempre avanti le mie battaglie contro gli sprechi, contro la corruzione e contro chi ha ridotto la Sicilia in un letamaio. La gente è con me e mi chiede di andare avanti e io non mi fermerò».
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