Il deputato messinese Cateno De Luca ha sporto denuncia contro la Commissione Antimafia e il giornale La Sicilia per aver inserito il suo nome all’interno della lista degli impresentabili.
I suoi legali, Carlo Taormina e Tommaso Micalizzi, avevano già diffidato la presidente della Commissione, Rosy Bindi, dall’inserimento nella lista proprio qualche giorno fa. In effetti i nomi dei cossiddetti impresentabili non sono stati resi pubblici da Rosy Bindi, ma da Mario Barresi proprio sul quotidiano La Sicilia.
«I reati per i quali è stato chiesto all’Autorità Giudiziaria che si proceda – affermano i legali di Cateno De Luca – sono quelli della violazione del segreto di ufficio per aver la Commissione dato agli organi di stampa una informazione ancora segreta; dell’abuso di ufficio per aver utilizzato il Codice di autoregolamentazione, già di per sé contro la legge ordinaria e contro la Costituzione nei confronti dell’On. De Luca, nonostante non sussistessero le condizioni ed al fine precipuo di arrecargli danno sul piano politico e di immagine; della diffamazione a mezzo stampa, estesa perciò anche al quotidiano “La Sicilia”, per aver divulgato notizie segrete e false».
«Nella denunzia è additata – proseguono il prof. Taormina e l’avvocato Micalizzi – la necessità che l’Autorità Giudiziaria si faccia carico di accertare la legalità del Codice di autoregolamentazione apprestato dalla Commissione Antimafia, nella parte in cui impone il marchio di stigmatizzazione della impresentabilità in situazioni ulteriori rispetto a quelle tassativamente previste dalla legge in quanto riguardanti la capacità della persona, violando al tempo stesso la Costituzione repubblicana».
La denuncia è stata presentata ai Carabinieri di Fiumedinisi, luogo in cui ha attualmente la residenza il deputato De Luca, ed è stata richiesta la trasmissione alla procura di Catania e Roma.
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