L’accorato ritornello “Accorinti hai fallito, dimettiti” torna puntuale a suonare in Consiglio comunale. Questa volta è il consigliere Pierluigi Parisi a rivolgere il solito invito al primo cittadino, “dimenticando” che sono proprio i consiglieri ad avere la possibilità di interrompere il mandato dell’attuale Giunta, dichiarando la sfiducia. Tuttavia, si continua ad abbaiare invece che mordere una volta per tutte.
Pubblichiamo di seguito la lettera che Pierluigi Parisi ha scritto, come ribadisce in conclusione, prima da cittadino e poi da consigliere.
Caro Renato,
un’altra finestra a Messina sta per chiudersi.
Come sai io non ti ho votato, (nemmeno al ballottaggio) sia chiaro, non per una questione umana ma meramente politica, che ci vede, nella bellezza di diversità di pensiero, diametralmente opposti sulla visione della NS. città futura.
Nonostante ti conosca sin da piccolo e, sotto il profilo umano nutrivo e continuo a nutrire immensa stima per il vigore, la forza di volontà che hai sempre manifestato in tutte le tue battaglie per tua città.
Sia chiaro, il problema principale di tutti noi Messinesi è il poco attaccamento che tutti noi abbiamo nei confronti della nostra terra natia, vuoi per il terremoto? ,VUOI per la mancanza di tradizioni? .
Il motivo non lo conosco, sono però certo da neo- genitore che il futuro della mia generazione è andato in frantumi e nessuno più potrà ridarcelo, non vorrei che i miei figli ed i miei nipoti possono averne uno diverso e migliore.
Premesso questo, per me doveroso, ho continuato a svolgere il mio mandato con massimo impegno e con il massimo rispetto nei confronti del ruolo che i Messinesi hanno dato a te, perché questa è la politica, perché questo è il rispetto dei ruoli, e perché questo, pacato, moderato, ma anche deciso e convinto sono io.
Ho aspettato, ho sperato, ma dopo quasi 3 anni della nostra esperienza in questo glorioso e spesso deriso palazzo, sono arrivato a più di una conclusione, sul passato, sul presente e sul futuro, sul passato nella prefazione ho già detto, è colpa di una generazione è colpa dei Messinesi è colpa tua ed è colpa mia.
Ma è passato , quindi, di chiunque sia la colpa indietro non si torna, bisogna guardare avanti, quindi come sarebbe possibile fare negli U.S.A. mi appello al 5° emendamento e non rispondo, lo lascio fare a chi mi sta leggendo.
Sul presente, con dispiacere dico, senza dare colpe a nessuno e dandole allo stesso tempo a tutti, me compreso. HAI FALLITO!!!
La città è allo sbando più totale, non c’è un settore in cui le cose vadano bene, di male in peggio, la città è distrutta e non si può dare ancora le colpe a quelli che c’erano prima perché di tempo ne è passato, ne hai avuto, ti abbiamo anche consigliato di modificare alcuni assessorati, chiedendo le dimissioni degli assessori stessi per manifesta incapacità, ma tu, sei andato dritto per la tua strada non hai voluto ascoltare nessuno di noi.
Ma purtroppo la verità ed i risultati non si possono variare sono sotto gli occhi di tutti.
I cittadini pagano tasse per servizi che non hanno, la città è in emergenza continua, sporca, non illuminata, chiudono negozi ed aziende.
Quando esco di casa su dieci persone che incontro otto mi chiedono: Quando lo mandate a casa?, e purtroppo come tu sai, di quegli otto probabilmente almeno cinque ti hanno votato, hanno avuto fiducia e speranza in te cosa che hanno fatto per ingenuità o per se vuoi, stima nel Renato combattente che conoscevamo, ma il tempo ormai è contro di te.
Sono certo che nelle tue speranze avresti voluto fare di più, ma, NON CI SEI RIUSCITO!!! Ed è il momento che tu ne prenda atto, e faccia un passo indietro.
La colpa, sia chiaro non è soltanto tua perché da soli nulla si può fare, ma, di chi ti “AIUTA”. Di chi ti consiglia e dei cittadini interi che dopo un po di pazienza hanno perso ogni illusione di un cambiamento di rotta.
Il presente è un peggioramento del passato.
Era difficilissimo da realizzarsi ma voi ci siete riusciti, non sta a me decidere il motivo ma, CI SIETE RIUSCITI! La città ora lo sa.
E ti assicuro che non ne può più.
Passiamo al futuro; BEH…….Qui mi posso sbizzarrire perché si entra in ambito politico e programmatico e non più in errori passati e presenti, qui, c’è una visione diversa di Messina futura!!!
Come dicevo prima ci vede su due binari completamente opposti, uno va a destra e uno a sinistra, (ma forse, più e a sinistra, alla mancanza del rispetto delle regole e del rispetto personale dell’altrui cittadino, va esattamente nella direzione dell’anarchia, ognuno faccia ciò che vuole, come a dire; non ci sono regole, basta che ci sia la protesta verso i poteri forti!
Ma allora penso, se ci sono questi poteri forti perche siamo combinati così, cioè alla frutta?!!
La verità è che non ci sono più nemmeno quelli, ci si scaglia contro l’ignoto (mi auguro, perché se fosse noto da te mi aspetterei denuncie e manifestazioni, così per come hai fatto nelle tue battaglie, da me riconosciute e apprezzate per l’impegno), sia chiaro, (perché sui contenuti sei promotore della disfatta di Messina).
Sì …. Mi Riferisco al Ponte Sullo Stretto ……… la luce negli occhi per 1000 anni per 240.000 Messinesi .
E adesso Sìì…….!!!!!
Faccio Politica (nulla di Personale): Ma Vi Voglio Raccontare la mia Messina; la racconto a te che sei il Sindaco, affinchè l’ascoltino tutti i Messinesi.
Nella mia Messina, ci sarebbe il ponte sullo stretto, perché i collegamenti sono il primo problema per cui noi non facciamo parte dell’Italia,
non ci possono volere 24 h per andare in treno da Roma a Milano e circa 7 h tra treno e traghettamento per andare da Messina a Roma … NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
NON Può essere vero!!!!! , invece lo è; non è colpa tua, ma tu purtroppo hai deciso di farti portavoce di questa battaglia ed adesso è il momento di prenderti le tue responsabilità ….. o …. Il tuo merito, (ai posteri l’ardua sentenza).
Nella mia Messina la zona falcata non sarebbe il central park di New York, ma sarebbe piena di attrazioni turistiche, alberghi, parco giochi, attrattive, per chi un mare ed uno stretto come quello di Messina se lo può solo sognare ed immaginare; da Santa Margherita a Villafranca sarebbe piena di moli, porticcioli turistici ed alberghi.
Ciò vorrebbe dire lavoro per i messinesi che acquisterebbero ogni genere di prima o seconda necessità, dal pane alla frutta, dai vestiti ai gioielli.
Nella mia Messina il lago di Ganzirri sarebbe il più bel porticciolo turistico del Mediterraneo dove gli armatori avrebbero la possibilità di andare verso le Eolie in caso di scirocco o di andare verso Taormina in caso di maestrale o semplicemente fermarsi tra Scilla e Cariddi in altre condizioni meteo.
Nella mia Messina non ci sarebbe l’erogazione dell’acqua fino alle 16.00 poiché è logico e non bisogna essere professori per capire che in una città in cui i monti scendono a valle verso il mare tutto ci potrebbe mancare tranne l’acqua !
Nella mia Messina le aziende che danno lavoro ad un tot di dipendenti, avrebbero dei pass per percorrere le corsie preferenziali e raggiungere i luoghi in modo veloce ed alimentare il proprio business con agevolazioni che portano soldi e quindi assunzioni.
Nella mia Messina che gode di un clima che permette di utilizzare mezzi a due ruote per 2/3 dell’anno, ci sarebbero delle corsie riservate a questi mezzi per ridurre il traffico ed agevolare i lavoratori per raggiungere il posto di lavoro nel minor tempo possibile.
Nella mia Messina ci sarebbero degli incentivi ai condomini che raggiungono un tot di raccolta differenziata.
Nella mia Messina più incentivi per chi fa impresa e pene più pesanti a chi è abusivo.
Nella mia Messina così come a Roma a Milano a Parigi a Londra, ci sarebbero più attenzioni e contributi (di carattere permissivo) a chi paga un canone pur di stare in centro con una roulotte o un camion che produce lavoro per somministrazioni, sempre previ controlli.
Nella mia Messina ci sarebbe tanto altro ma lo dirò alla mia Messina a tempo debito.
Perché non può il 70% delle grandi menti messinesi della mia generazione andare fuori a lavorare per colpa non propria. Perché se non gli facciamo capire che c’è un futuro per le loro famiglie, in questa città non torneranno mai più.
Quindi caro Renato, con l’intelletto e la sincerità e la benevolenza che ti ho sempre dimostrato, guardati allo specchio da professore di giovani, sii prima di tutto sincero con te stesso, resta e cambia i tuoi amministratori o vai con loro e rimetti il mandato nelle mani dei messinesi perché anche se spesso, qualcuno non se lo merita, sono certo che tutti lo auspicano per i propri figli.
Ci hai provato, lo so, purtroppo non ci sei riuscito, a te la scelta, uscire da martire dicendo “non mi hanno fatto lavorare“ oppure (cosa che ti porterebbe nei libri di storia di questa città) ammettere “ci ho provato ma non ci sono riuscito”.
A te la scelta..
Con affetto, nulla di personale, poiché sai che ho creduto in te e ti ho sostenuto quando possibile.
Con affetto e stima per l’impegno.
Pierluigi Parisi
Non consigliere comunale di un partito ma cittadino messinese e orgoglioso di esserlo finchè vivrò
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